Il presidente del Consiglio Mario Monti non ha ancora comunicato cosa intende fare nel 2013. Tra poco sapremo se accetterà o meno di candidarsi - come richiestogli da Berlusconi e dai leader europei del Ppe - alla guida dei moderati italiani. Da un messaggio di auguri natalizi che il premier ha rivolto ai ragazzi delle scuole, che sarà trasmesso al "Gr Ragazzi" su Radio Rai Uno, sembra di capire che Monti stia scaldando i motori. "Abbiamo messo in sicurezza il Paese nel 2012 e ora dobbiamo ripartire". E sin qui niente di nuovo sotto il sole. Il passaggio più interessante del discorso è quello successivo: "Occorreranno sempre più persone preparate, serie, capaci di leggere il cambiamento e di saperlo guidare". Il Professore sembra parlare di sé e della propria volontà di restare in campo proprio perché serio, preparato ecc. Ma i montiani potrebbero replicare che quello del premier è solo un auspicio generico, rivolto a chiunque andrà al potere.
"Dobbiamo scommettere sul futuro - prosegue Monti - dobbiamo voler essere attori protagonisti del rinnovamento nazionale e chi, più dei giovani ha interesse a prendere le redini del proprio futuro" Poi il presidente del Consiglio si sofferma sui destinatari del messaggio, i giovani: "Osservo con attenzione la disillusione con cui molti di voi affrontano le sfide della vita quotidiana. Oggi - aggiunge Monti - bisogna essere consapevoli che ogni rinuncia è una perdita grave. Non possiamo e non dobbiamo permettercela, bisogna reagire, non dobbiamo essere rinunciatari neanche nelle circostanze più difficili".
"Il governo che mi è stato affidato un po' più di un anno fa - prosegue Monti - ha fatto proprio della questione
giovanile una priorità e sono sicuro che chiunque verrà dopo di noi dovrà impegnarsi per rendere più efficiente e più moderno il sistema scolastico, le università e insieme a favorire l’accesso al mercato del lavoro. Sono convinto che se questo non verrà fatto, se non aprissimo per voi nuove possibilità di occupazione, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro sarebbe persa non solo per voi ma per tutto il Paese".
Se non è una discesa in
campo, quantomeno quella del Professore è l'indicazione chiara della strada da seguire. Ma chi - nel pensiero di Monti - potrebbe essere la persona più adatta a garantire la prosecuzione di quel cammino se non lui stesso?
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