Con l'accordo sulle riforme tra Berlusconi e Renzi parte una nuova fase politica, forse una Terza Repubblica di cui parla qualcuno. Le fondamenta sono state gettate nell'incontro al Nazareno. E i pilastri sono tre. Primo, la riforma del Senato, che secondo l'intesa tra il segretario Pd e il leader di Forza Italia dovrà diventare una Camera delle autonomie, rappresentata dagli amministratori locali, senza più senatori eletti e senza più, dunque, bicameralismo perfetto che raddoppia i tempi di approvazione delle leggi. I nuovi rappresentanti del Senato-Camera delle autonomie non avranno una indennità. Secondo pilastro, la riforma del Titolo V della Costituzione, maldestramente ritoccato nel 2001 con strascico di centinaia di ricorsi tra Stato e Regioni per conflitti di competenza.
La riforma prevede anche la diminuzione dei compensi dei consiglieri regionali. Terzo punto dell'accordo, la riforma elettorale. Non è stato indicato un modello preciso, ma le linee guida indicano un sistema maggioritario, bipolare, che elimini il potere di ricatto dei partitini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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