"Maranza di tutto il mondo, unitevi! – Per un’alleanza dei barbari delle periferie" è il titolo del libro dell'autrice Houria Bouteldja che, come dice la sintesi offerta dal centro sociale Foa Boccaccio, quello di Ilaria Salis, "offre spunti luminosi per avviare una conversazione urgente e necessaria". Il libro è stato presentato nel Circolino di viale Libertà a Monza, utilizzato dal Pd come proprio circolo cittadino. "In un mondo governato da ricchi bianchi", scrive ancora il centro sociale, "l'autrice suggerisce un'alleanza tra beaufs et barbares, 'bifolchi' e 'barbari', ovvero la classe proletaria bianca e quella composta da persone 'bipoc' (black, indigenous, people of color). Non crediamo nella perfezione, ma in interazioni imperfette e alleanze impreviste". Nella prefazione del libro si legge, invece, che è "è un appello dalle banlieue francesi alle periferie globali a una lotta di liberazione dei maranza, categoria che accomuna i giovani delle nuove 'classi pericolose'".
Ci sono stati malumori politici per a decisione di prestare un circolo di partito alla presentazione di un libro di questo tenore anche se, come ci ha tenuto a sottolineare il consigliere comunale del Pd, Sarah Brizzolara, il partito non è stato coinvolto nell'organizzazione. Il Pd pare si sia limitato a concedere lo spazio a un centro sociale, spesso al centro delle cronache per occupazioni irregolari, e non solo. Ma Brizzolara è andata oltre nella sua nota, imbastendo una giustificazione sociale a quanto sta accadendo nelle città e al libro: "La politica dovrebbe invece interrogarsi sul disagio sociale e sulla condizione dei giovani. Che tipo di società abbiamo creato? Sfruttati sul lavoro, che crescono in scuole fatiscenti ed espulsive. Poi dopo essere cresciuto in questa società a 21 anni ti viene detto che non fai parte di questo Paese e non hai gli stessi diritti". Una rappresentazione ideologica da parte di Brizzolara, secondo la quale, a fronte di questo, "come fai a non sentirti incazzato? Mi sentirei incazzata anche io che per anni sono stata sfruttata lavorando a pochi euro la sera. Forse sono anche io un po’ maranza?".
Il parallelismo di Brizzolara fa acqua da tutte le parti e va a scaldare un clima che già di per sé è rovente. "Non dobbiamo incendiare la rabbia che sta sotto la cenere. Non ci sono solo diritti, ma anche doveri.
Io ricordo che l’Italia non è degli italiani, ma l’Italia è di chi la ama", ha dichiarato Andrea Arbizzoni, consigliere di Fratelli d’Italia, che ha respinto l'accusa di voler censurare la presentazione, che di fatto si è svolta senza problemi e senza che nessuno si sia presentato per contestarla. Che invece è ciò che accade quando vengono presentati libri che non piacciono alla sinistra.
In Lombardia questa avversione prima era rivolta agli immigrati provenienti dal Suditalia.
Adesso che ogni famiglia lombarda ha almeno un parente "terrone", l'odio si rivolge agli immigrati provenienti dall'Africa o dal Medio Oriente.
Triste, che l'esperienza non ci abbia insegnato nulla.
Al che io mi sono fatto delle domande e mi sono dato delle risposte.
Ora basta che uno sia migrante e gli vengono concesse tutte le scusanti possibili, oltre a incolpare i " bianchi" della loro situazione sociale...
Che farabutti, ma chi crede e sta dietro a questa gente!