
Nelle piazze italiane, in particolare nelle ultime settimane, si è visto di tutto. Dai cartelloni pro Hamas che esaltano l’attacco terroristico del 7 ottobre agli slogan antisemiti, passando per gli insulti nei confronti del governo italiano e delle forze dell’ordine. In tutto questo mix di violenza verbale e fisica, a Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Guber su La7, va in onda un processo contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e contro l’esecutivo che presiede da ormai 3 anni.
L’oggetto della discussione è sempre lo stesso. Dopo i cortei del 3 ottobre in tutta Italia, anche a sostegno della Global Sumud Flotilla, centinaia di migliaia di persone hanno preso parte alle manifestazioni per difendere la causa palestinese. In tutte le principali piazze italiane si sono ritrovate famiglie, delegazioni della comunità della Palestina, associazioni culturali, sindacati di base, gruppi studenteschi da tutto il Paese ma anche molte persone violente che hanno solo creato danni ai cittadini.
Da qui inizia il ragionamento di Andrea Scanzi che punta il dito contro Meloni: “La premier è nervosa, è giù nervosa di suo, un po' perché non concepisce cosa hanno fatto i ragazzi della Flotilla, un po' perché non concepisce l’importanza dello sciopero pro Palestina perché nella sua testa è una forma che non entra proprio nella sua forma mentis che ha”. Insomma, il giornalista descrive la premier come una sorta di figura autoritaria che non accetta il dissenso e gli scioperi.
Ma le accuse non sono finite e aggiunge: “Innervosita perché ha una disconnessione con molti italiani, non di tutto il Paese, e allora lei in qualche modo ha deciso di aizzare lo scontro e per fortuna non è successo nulla”.