Politica

No Tav, Abbà migliora Nel 2000 finì nei guai per gli scontri no global

Nel 2000 Abbà fu processato e prosciolto per gli scontri di Genova: fu accusato di aver distribuito le mazze con cui vennero pestati numerosi agenti

No Tav, Abbà migliora Nel 2000 finì nei guai per gli scontri no global

Non è certo la prima volta che Luca Abbà, il manifestante No Tav rimasto gravemente ferito in Val Susa dopo essere caduto da un traliccio dell'alta tensione, finisce nei guai. L'antagonista 37enne, volto noto della protesta in Val Susa, era stato accusato di avere distribuito mazze ai no global che a Genova fecero scoppiare violenti scontri con le forze dell’ordine durante una manifestazione di protesta contro la fiera delle biotecnoclogie "Tebio".

Va detto subito: per i disordini avvenuti nel maggio del 2000 Abbà fu processato e, alla fine, assolto per concorso in lesioni a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione fatta dall'agenzia Agi, l'allora maggiore dei carabinieri Filippo Ricciarelli aveva visto scaricare del materiale da un furgone nei giardini antistanti la stazione Brignole. Durante il processo l’ufficiale dei carabinieri, che all'epoca dei fatti si trovava a capo del Nucleo operativo, aveva accusato Abbà di aver scaricato numerosi bastoni. Quegli stessi bastoni che, durante la manifestazione, erano serviti per ferire sia i poliziotti sia i carabinieri. Nel processo a suo carico Abbà, che da ormai dieci anni ha scelto di vivere a Cels, una frazione di Exilles, ("Nella casa dove è nato mio padre e dove sono vissuti fino alla morte i miei nonni") aveva ammesso di avere scaricato alcuni sacchi di iuta dal suo furgone, ma aveva anche sostenuto di non avere mai distribuito i bastoni. Il tribunale diede ragione ad Abbà che fu assolto. Proprio come vennero assolti l’allora leader dei "Disubbiedienti" Luca Casarini e l’attivista del centro sociale di Milano "Leonkavallo" Giovanni Lunghi. 

Adesso l'attivista No Tav è ricoverato all'ospedale di Torino. Nel frattempo la Val Susa continua ad essere un campo di battaglia. Il sindaco di Chiomonte Renzo Pinard non usa mezzi termini: "La valle è ormai un grande centro sociale". Da anni Abbà appartiene all’ala anarchica del movimento No Tav, quella che non accetta mediazioni ma che nemmeno accetta lo zampino della politica (leggi l'articolo). Lunedì mattina ha voluto sfidare le forze dell'ordine che presidiavano il cantiere di Chiomonte: è salito su un traliccio dell'alta tensione ed è rimasto folgorato dalla corrente. Poi il volo da dieci metri di altezza e la corsa disperata in ospedale. Adesso Abbà sta lentamente migliorando e inizierà a essere svegliato progressivamente. "Il paziente - riferisce l’ultimo bollettino dell'ospedale - è rimasto stabile durante la notte, sempre sedato, ventilato, con supporto della funzione cardiocircolatoria. La funzione renale è in miglioramento".

Dopo la risonanza magnetica, ha quindi avuto inizio la progressiva riduzione della sedazione che è condizionata dalla capacità del paziente di reagire.

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