"Non chiudete l'ombrello: piove fino a metà giugno"

Il colonnello Giuliacci: "Per quindici giorni niente estate, sarà un clima quasi invernale. Poi aspettatevi sorprese e botte di caldo"

"Non chiudete l'ombrello: piove fino a metà giugno"

Frane in Val d'Aosta e sull'A4 nei pressi di Vicenza, acqua alta a Venezia, esonda il lago di Garda, stato d'emergenza nell'alto mantovano, raffiche di vento a Milano e un ferito, un miliardo di danni per la Coldiretti. È tornata la mezza stagione e sono dolori. Se non sarà il più freddo, questo maggio 2013 sarà ricordato comunque per temperature molto sotto la norma. Giugno e l'estate meteorologica si avvicinano, ma solo ipoteticamente, perché l'offensiva invernale prosegue. Solo al Sud tornerà a splendere il sole ad eccezione di qualche pioggia in Campania. Il resto d'Italia dovrà munirsi di ombrello e maglioncino. Ma che questi giorni avrebbe fatto così freddo l'aveva previsto con largo anticipo Mario Giuliacci sul suo sito meteogiuliacci.com. Ora il colonnello ne aggiunge un'altra: occhio che tra martedì e domenica prossima arriva un'altra ondata di freddo. E non finisce qui.
Dunque, colonnello è stato un maggio così anomalo?
«Sento dire in giro che è stato il più freddo degli ultimi 30 anni. Chi dice questo gioca d'azzardo, aspettiamo il 31 per le statistiche. È probabile che si arrivi a questo record ma non è detto, anche perché domenica e lunedì farà caldo soprattutto al sud. Per ora il maggio 1991 ha la palma del più freddo degli ultimi 30 anni, a seguire 2004 e 2012. Aspettiamo».
Conferma freddo e pioggia da martedì?
«Sì, e saranno giornate piovose e piuttosto fredde al nord e sulle tirreniche. Questo tempo dalle caratteristiche quasi invernali durerà con piccole pause fino alla prima metà di giugno. Poi aspettiamoci sorprese».
Del tipo?
«Come l'anno scorso potrebbe esplodere improvvisamente l'estate con ondate di caldo e temperature che in un botto salirebbero di 10-15 gradi. Tra l'altro veniamo da un aprile molto caldo, c'è stato un bilanciamento...».
Come la metti non sono tutte rose e fiori.
«Più andiamo verso giugno e più le radiazioni solari aumentano l'intensità, dunque tra una decina di giorni non potrà più fare questo freddo».
Clima anomalo, stagioni impazzite. Ma situazioni come queste, aggiunge Gianpiero Maracchi, climatologo dell'università di Firenze, potrebbero diventare la norma a causa dei cambiamenti climatici. «L'immaginario collettivo - sostiene l'esperto - associa il riscaldamento globale al caldo, ma in realtà provoca un'estremizzazione di tutti gli eventi, comprese piogge e freddo.

Anche l'anticiclone delle Azzorre, che una volta proteggeva il Mediterraneo dagli eventi estremi, ora fa più fatica a instaurarsi, oppure si piazza troppo a nord o troppo a sud col risultato che il nostro paese è esposto o alle correnti caldissime africane o a quelle fredde del nord Europa, un andazzo che potrebbe diventare la norma».

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