Ero fermamente convinto che alla fine avrebbero prevalso la giustizia ed il buon senso.
Fa male avere invece la conferma che in quanto a giustizia siamo davvero un Paese da terzo mondo, un Paese in cui si va in galera per un'opinione e agli arresti domiciliari per un omicidio.
Sono pienamente d'accordo con Alessandro quando rifiuta con decisione ogni scorciatoia, con un risarcimento o con l'affidamento ai servizi sociali, per evitare di subire questa insensata condanna. La sua è una battaglia di principio, in difesa del suo diritto di espressione e più in generale del diritto di tutti noi di vivere in un Paese democratico e liberale.
Come prima mi rifiutavo di credere che si potesse incorrere in un'infamia simile, anche ora voglio sperare e sono fiducioso che attraverso l'intervento di organi di magistratura più responsabili o del Presidente Napolitano si possa cancellare questa pagina nera della nostra storia.
Per quanto riguarda le dimissioni presentatemi dal Direttore Sallusti, pur comprendendone le motivazioni personali e professionali, come suo Editore e come suo amico le rigetto fermamente e gli riconfermo la mia più totale fiducia.
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