Nuovo assalto No Tav, preparavano i morta

A Chiomonte sequestrati petardi e chiodi. Nella notte in Val Susa gli antagonisti hanno cercato di violare la recinzione

Nuovo assalto No Tav, preparavano i morta

Roma - Hanno agito di notte, verso l'una e mezza, attorno alle reti del cantiere Tav di Chiomonte, in ValSusa. Incappucciati, volto coperto e vestiti neri, hanno lanciato petardi, mortai artigianali e altri aggeggi pirotecnici.
Ma l'area è di interesse strategico nazionale e quando è scattato il sistema di sicurezza che la protegge, la decina di attivisti è fuggita nel bosco, protetta dall'oscurità. É l'ennesima incursione dei No Tav, che contano sull'impunità agendo in gruppo e si mascherano per impedire di farsi identificare.

Per fortuna non ci sono stati feriti né danni, ma le forze dell'ordine intervenute dopo il blitz hanno trovato nel bosco diversi petardi e una cinquantina di chiodi a 4 punte che erano stati sparsi sulla strada asfaltata esterna al cantiere e sui sentieri della Val Clarea. Per ripulire tutta l'area e metterla in sicurezza, bonificando anche il vicino tratto autostradale e della viabilità di Giaglione, carabinieri e polizia stradale hanno lavorato fino alle tre e mezza. Il cantiere, che non ha riportato danni, ha proseguito regolarmente le sue attività per scavare il «tunnel esplorativo» del futuro tratto ferroviario ad alta velocità Torino-Lione. Sono in corso rilievi della polizia scientifica e indagini della Digos, che cercherà di individuare gli autori della rapida incursione.

Nella stessa notte tra sabato e domenica c'è stato anche un attacco vandalico alla sede del Pd a Cuneo, con vetri infranti e muri imbrattati da scritte riconducibili all'area antagonista e No Tav.
Sempre attivisti contro l'alta velocità e cittadini che protestano contro i cantieri del Terzo Valico hanno partecipato nel pomeriggio di sabato ad un corteo tra Campomorone e Ceranesi.


Un altro blitz si era svolto la notte della vigilia del primo maggio nel cantiere milanese di Expo in Darsena, dove sono state trovate scritte dedicate a chi è in carcere per proteste e bandiere No Tav. Alcuni mezzi, quattro tra ruspe ed escavatori, erano stati danneggiati con picconate. La ditta ha sporto denuncia contro ignoti.

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