Nuvole su Re Giorgio e si defilano pure i fan

Nuvole su Re Giorgio e si defilano pure i fan

RomaTramonta la stella di Giorgio Napolitano. Dopo l'attacco a gamba tesa del leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, i politici di primo e secondo piano non fanno più a gara a chi difende meglio e con le parole più toccanti la nostra massima istituzione politica. Sarà il clima da «tutti al mare». Sarà che il Senato ieri ha chiuso i battenti in maniera anticipata, liberando così gli stessi parlamentari dall'obbligo (più umano che morale) di una difesa d'ufficio del presidente. Sarà che l'unico corazziere dell'Udc disposto a picchettare l'onore del presidente ex comunista non si chiama Casini o Cesa, bensì Mauro Libè («chi è rimasto al lavoro per alzare inutili polveroni contro le massime istituzioni della Repubblica farebbe bene ad andare in vacanza», tuona il parlamentare dell'Unione di centro all'indirizzo di Di Pietro, reo di lesa maestà). Sarà che anche le gaffe di Monti non aiutano a rasserenare il clima da «torrida operetta» che si respira da dieci mesi a questa parte. Fatto è che il primo garante della nostra Costituzione e delle nostre istituzioni democratiche vede sempre più sbiadita la sua immagine negli specchi quirinaleschi.
Tanto che anche i media perdono interesse per piatti in altri tempi giudicati sapidi. Com'è il caso delle telefonate Napolitano-Bertolaso (mai secretate) che l'ex capo della Protezione Civile vorrebbe veder pubblicate da Repubblica. «Dimostrerebbero la mia innocenza - tuona il medico, tornato da mesi al suo primo amore di missionario-sanitario in Africa - Il quotidiano di De Benedetti ce le ha ma non le tira fuori». Quasi a dire che le raccomandazioni e le rassicurazioni di Napolitano non sono nemmeno degne di essere pubblicate e - se il caso - commentate.
Per Massimo Bordin e Marco Pannella, poi, il nome Napolitano è quasi uno spauracchio da allontanare pur nelle dirette radiofoniche di Radio Radicale, dove nemmeno l'ironia riesce nell'intento di smussare i toni. Bordin si dichiara «migliorista» e Pannella lo prende sul serio. Tanto che l'ex direttore dell'emittente radicale è costretto a prendere le distanze dalla sua stessa battuta: «Io fan di Napolitano? Ma stai scherzando?»
Da via Arenula, nel frattempo, trapela la notizia che lo staff del Guardasigilli Paola Severino sta preparando una norma ad personam proprio per Napolitano.

Per liberarlo, dicono fonti del ministero, dal rischio di vedersi schierata contro addirittura la Consulta nel contenzioso con la magistratura siciliana circa l'uso delle intercettazioni telefoniche tra il presidente e Nicola Mancino, acquisite nel corso dell'indagine sulla presunta trattativa Stato-mafia. Insomma anche la Corte Costituzionale, in questi torridi giorni d'agosto, può trasformarsi in un «nemico» imprevedibile per la nostra massima istituzione politica.

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