Conclave

"Oggi ci aspettiamo la fumata nera"

Al via il Conclave. Per Padre Lombardi difficilmente basterà la prima votazione. Sarà un sondaggio sui favoriti

"Oggi ci aspettiamo la fumata nera"

Città del Vaticano - Oggi inizia il Conclave, ma la prima fumata sarà nera. «Dopo la meditazione», ha detto ieri padre Federico Lombardi], «è possibile che i cardinali elettori facciano la prima votazione, che difficilmente ha esito positivo essendo la prima. Ci aspettiamo la fumata nera». Prevista dopo le 18, la prima votazione funzionerà da orientamento, quasi un turno di «primarie», per misurare i consensi di cui godono i favoriti sui quali convogliare successivamente i voti di altri candidati. Nel Conclave del 2005 «c'era una figura di spessore, molto superiore di tre o quattro volte al resto dei cardinali. E stiamo parlando di Joseph Ratzinger», ha osservato l'arcivescovo di Lione, il cardinale Philippe Barbarin. «Ora non è così. Quindi la scelta deve essere realizzata su uno, due, tre quattro... dodici candidati». In pratica, bisognerà aspettare lo scrutinio del primo turno. Da quello si capirà qualcosa. Secondo conteggi più che mai ufficiosi l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, disporrebbe di un pacchetto di 35-40 voti degli elettori americani, mitteleuropei, di alcuni asiatici e dell'area del Mediterraneo. L'altro favorito, il cardinale di San Paolo Odilo Scherer, avrebbe l'appoggio di alcuni italiani e di una parte dei sudamericani. In lizza ci sarebbero anche il cardinale di New York Timothy Dolan e quello di Boston, il cappuccino Patrick O'Malley. In tempi di scandali e di sussulti mondiali un Papa frate potrebbe avere una certa presa, anche se, dicono i beninformati, il suo intervento alle congregazioni ha un po' deluso.

Ieri mattina intanto si sono concluse le congregazioni generali con altri 28 interventi, per un totale di 161. Sebbene qualcuno non fosse riuscito a parlare, a larga maggioranza i componenti del Sacro collegio hanno deciso di terminare le relazioni per dedicare il pomeriggio agli ultimi colloqui informali e alla preparazione del trasferimento nel collegio Santa Marta di stamattina. Nell'ultima sessione di lavori il cardinale Tarcisio Bertone, camerlengo del Conclave, ha svolto, secondo le parole di padre Lombardi, «una breve relazione sullo Ior» in qualità di presidente della commissione di sorveglianza dell'Istituto. Nei giorni scorsi si era già parlato dei problemi che riguardano la banca vaticana. Evidentemente alcuni cardinali hanno voluto vederci più chiaro. Ma si è trattato di una relazione «concisa» sulla «natura dello Ior e l'inserimento nel sistema internazionale dei controlli Moneyval» per l'antiriciclaggio. Ai giornalisti che insistevano sull'argomento il portavoce vaticano ha sottolineato che «la situazione dello Ior non è il punto principale per fissare i criteri dell'elezione del Papa». Concetto ribadito dal cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, uno degli undici africani in Conclave, intervistato da La7: «Lo Ior non è essenziale al ministero del successore di Pietro. Non so se san Pietro aveva una banca».

La giornata di oggi si aprirà con la Messa «pro eligendo Pontefice» concelebrata dall'intero collegio cardinalizio e presieduta dal decano Angelo Sodano. La sua omelia raccoglierà le istanze delle congregazioni servite a definire il profilo del Papa necessario alla Chiesa dei prossimi anni. Nel pomeriggio i 115 elettori entreranno nella cappella Sistina dopo una processione che partirà alle 16,30 dalla cappella Paolina. L'ingresso avverrà in ordine inverso al grado gerarchico. Per ultimo entrerà Giovanni Battista Re, il più anziano che, davanti al Giudizio universale di Michelangelo, pronuncerà la formula del giuramento alla quale aderiranno i singoli cardinali posando la mano sul vangelo. «Alle cerimonie», ha rivelato padre Lombardi, «sarà presente anche monsignor Georg Gaenswein», prefetto della Casa pontificia e segretario di Ratzinger.

Dopo l'«extra omnes», chiusa a chiave la porta della Sistina, inizieranno le votazioni.

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