Oggi l'ultima farsa Sulla decadenza verdetto già scritto

La giunta del Senato voterà per togliere il seggio al Senato al leader Pdl. Udienza in tv, incerta la presenza dei suoi legali

Oggi l'ultima farsa Sulla decadenza verdetto già scritto

Roma - Oggi si apre l'ennesimo «processo» a Silvio Berlusconi, ma questo già si sa come andrà a finire: nella Giunta per l'immunità del Senato, salvo colpi di scena, prevarrà la richiesta di decadenza da senatore (voluta da Pd, M5s, Sel e Sc), per la condanna definitiva per frode fiscale. E tra una ventina di giorni dovrà votarla l'aula. Oggi nella sala Koch di Palazzo Madama ci sarà l'accusa, la difesa, la giuria. Mancherà solo l'imputato. «Non sarò in Giunta - conferma il Cavaliere, dopo l'incontro con il capogruppo Pdl Renato Schifani - perché quella sul processo Mediaset è una sentenza politica. Sono convinto che otterrò dalla Corte europea la revisione del processo e l'annullamento della sentenza».

Poco prima si diffonde la notizia che il Cavaliere abbia partecipato, a sorpresa, a una riunione dei membri Pdl della Giunta. Lì la situazione è delicata, perché il gruppo si è spaccato a metà: 3 fedelissimi di Berlusconi- Giacomo Caliendo, Elisabetta Alberti Casellati e Lucio Malan - e 3 dissidenti che potrebbero seguire Angelino Alfano in una nuova formazione - il capogruppo Nino D'Ascola, l'ex relatore Andrea Augello e Carlo Giovanardi. Arriva la smentita, ma c'è chi giura che l'incontro ci sia stato e si apre un piccolo giallo. Comunque, il presidente Dario Stefàno (Sel) esclude che la spaccatura nel Pdl possa avere ripercussioni sui lavori della Giunta. Non sarà così che i tempi si allungheranno. Difficile anche che siano accolte le richieste fatte dal Cavaliere nella sua memoria e già bocciate in Giunta, quando sono state avanzate dal relatore Pdl Andrea Augello: ricorso alla Consulta e alla Corte di Strasburgo sull'irretroattività della legge Severino. Berlusconi spera di più nella ricusazione dei membri di centrosinistra che già si sono pronunciati pubblicamente sulla decadenza: il presidente del Senato Pietro Grasso potrebbe convocare la Giunta per il regolamento?

Oggi è in forse anche la partecipazione di uno degli avvocati del leader del centrodestra: Coppi, Ghedini (ma essendo senatore il regolamento non lo consentirebbe), Longo? O nessuno di loro, perché anche questo è possibile. Tutto sarà pubblico anche on line, «dalla radio al tablet» come dice il presidente Stefàno, nella seduta che si aprirà alle 9.30. Il voto dovrebbe arrivare in serata, ma dipende dalla durata della camera di consiglio. Nelle vesti del pm ci sarà Stefàno con la sua relazione pro-decadenza, che ha sostituito quella pro-conferma dell'elezione di Augello. Proprio lui ha voluto anche Ulisse Di Giacomo, primo dei non eletti in Molise che subentrerebbe a Berlusconi dopo la decadenza.

Lo rappresenterà l'avvocato Salvatore di Pardo, che ha già detto: «Berlusconi? Un giudice vero lo avrebbe già mandato a casa». La convocazione è «una forzatura» per la Casellati, che contesta a Stefàno l'esistenza di precedenti: «Si danno garanzie a tutti tranne che a Berlusconi».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica