RomaIl Pd ha trattato con Scelta Civica per far eleggere Francesco Nitto Palma al vertice della Commissione Giustizia del Senato, facendo finta di non appoggiarlo? La manovra segreta emerge da un'intervista a Il Secolo XIX del coordinatore dei montiani, Andrea Olivero. E i Democratici si affrettano a smentire: «Ricostruzione totalmente priva di fondamento», assicura il capogruppo Luigi Zanda.
Ancora scosso dalla dichiarazione di Beppe Fioroni su pressioni dell'Anm per l'elezione di Donatella Ferranti alla presidenza dell'omologa commissione di Montecitorio, il Pd scopre una nuova grana.
Olivero attacca: «Siamo arrivati al punto in cui il Pd mercoledì chiama noi e ci chiede di votare per il Pdl Nitto Palma. Precisando che loro si sarebbero astenuti ufficialmente. Hanno detto: Voi votatelo e poi noi nel segreto dell'urna spostiamo qualche voto per farlo eleggere. Insomma, l'hanno fatto eleggere senza votarlo. Così non si fa, non è serio: sono giochini da Prima Repubblica». E aggiunge: «Se si va avanti così, arriverà il momento in cui non saremo più in maggioranza». Scelta civica i patti li rispetta, senza giochini sottobanco. Anche quello per Nitto Palma che, sottolinea Olivero, «non è mai stato indagato e ha gestito nella sua carriera processi delicati e importanti». Invece il Pd «prima ha piazzato i suoi e poi ci ha chiesto aiuto». Ghedini sarebbe stato «una provocazione», non Nitto Palma e non si capisce perché il Pd non l'abbia votato mentre «non ha sollevato problemi di coscienza per Formigoni, che è inquisito».
Parole pesanti e Zanda cerca di smontarle: «La presidenza del Pd al Senato - e io personalmente - non ha imposto nessun vincolo a nessun senatore del proprio gruppo nella commissione giustizia del Senato. Abbiamo solo ricordato che quella presidenza era stata attribuita al Pdl che aveva indicato Nitto Palma».
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