Il calo dello spread rappresenta "un ottimo inizio di anno. È una tassa occulta in meno per le famiglie e una base per rilanciare l’economia". Parola di Angelino Alfano, che oggi al Tg2 si è complimentato con il governo di cui fa parte per il risultato raggiunto.
Ma come? Ma non era proprio lui che esattamente un anno fa definiva lo spread un "grande imbroglio"? Era il 4 gennaio del 2013 e Mario Monti si era dimesso da poco. Ci si apprestava alle elezioni e la situazione politica italiana era tutt'altro che stabile. Nonostante questo il differenziale tra Bund e Btp decennali era a 272 punti. Il vicepremier, allora segretario del Pdl, si apprestava a commentare su Twitter.
Cade il governo e cala lo spread. Ma le dimissioni di Monti non dovevano impaurire i mercati? È successo il contrario. #grandeimbroglio
— Angelino Alfano (@angealfa) 4 Gennaio 2013
Eppure, dopo lo strappo con Silvio Berlusconi, sembre proprio che il leader del Nuovo centrodestra abbia cambiato idea, come fa notare il parlamentare di Forza Italia Luca D'Alessandro, che ricorda come già nel luglio 2012 Alfano disse: "Lo spread alto non è colpa di Monti come non era colpa di Berlusconi. Chi lo diceva chieda scusa, perch* il peso che Monti si porta dietro è colpa di chi aveva descritto l’epoca post-berlusconiana carica di troppe attese e l’arrivo di Monti non era quello di un premier ma l’epifania del
salvatore. Ora le stesse persone dicono che la colpa è delle agenzie. C’è una doppia morale".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.