Il prof Montanari ora insulta gli elettori: “Meloni parla ai sudditi”

Il rettore dell’Università per stranieri di Siena attacca ancora la premier: "La sua comunicazione punta tutto all'ignoranza, parla ai sudditi"

Il prof Montanari ora insulta gli elettori: “Meloni parla ai sudditi”
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Il professor Tomaso Montanari ha abituato gli ospiti in studio e i telespettatori a casa ai peggiori insulti nei confronti del governo guidato da Giorgia Meloni e dai suoi alleati di centrodestra. Questa volta, però, a finire nel mirino del rettore dell’Università per stranieri di Siena sono addirittura gli elettori di Fratelli d’Italia e affini. In un salto di qualità, tanto assurdo quanto reale, gli attacchi del professore si sono spostati dai governanti di centrodestra direttamente ai cittadini che li votano.

Il teatro perfetto per questo ennesimo attacco è lo studio di Otto e Mezzo, il programma di approfondimento politico condotto da Lilli Gruber. L’oggetto del contendere è l’intervista rilasciata ieri da Giorgia Meloni all'Adnkronos. “Siamo qualcosa che assomiglia all'Ungheria di Orban. Attaccano le università perché sono un nemico di questa comunicazione che punta sull'ignoranza, parla al suddito. L'ignoranza generale aiuta queste retoriche a fare presa", esordisce senza tanti giri di parole il professore. Qui - spiega la conduttrice - la premier ha detto chiaro e tondo: "Con Trump leali ma non subalterni".

Quanto basta a scatenare la reazione piccata di Montanari: "Non siamo subalterni? Se lo si deve precisare è perché sa bene che Trump è imprevedibile. Io non vedo questo moderatismo. Nell'intervista ha ribadito la necessità del premierato e del controllo dei magistrati, tutto questo non è affatto moderato".

Non è la prima volta che il professore si scaglia preventivamente contro la leader di Fratelli d’Italia. Solo poche settimane fa Montanari continuava a definire “fascista” l’attuale governo italiano.

"Non è colpa di chi le ripete ma di chi le dice, secondo lei? Io sto parlando di un governo che vuole mettere le mani sul potere giudiziario. Chiamalo come le pare, non chiamarlo fascismo ma è quella roba lì”, aveva cercato di spiegare sempre su La7.

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