Lo staranno anche «schiavizzando», come diceva mercoledì alla platea dell'Ance lasciando intendere che il tour de force della campagna elettorale inizia in qualche modo a farsi sentire.
Eppure il Silvio Berlusconi che si presenta all'Auditorium di via della Conciliazione pare piuttosto in forma e non solo va avanti a parlare per quasi due ore ma non si fa mancare battute e siparietti. Ce n'è per tutti i gusti, dall'imitazione di Pier Luigi Bersani in dialetto emiliano agli affondi su Rosa Russo Iervolino passando per le varie ed eventuali con Angelino Alfano.
Ed è proprio dal segretario del Pd che inizia il Cavaliere. «Ho fatto una intervista di 45 minuti e poi succede che una tv estrae una frase, fa un comunicato e senti Bersani che abbaia», dice l'ex premier negando di aver promesso quattro milioni di posti di lavoro («Era solo un invito agli imprenditori»). «'Mo Berlusconi - scherza imitando il dialetto emiliano - ha detto un'altra delle sue ssstronzaaate, la più grossa di tutte». Ma il Cavaliere ne ha anche per Antonio Ingroia («fa impallidire Vendola che pensava di essere la sinistra della sinistra ed ora si è visto diventare quasi un uomo di centrodestra») e Iervolino («ha una voce così melodiosa che dovrebbe andare dall'ornitologo»).
Dal palco di un Auditorium completamente pieno in tutti i suoi quasi duemila posti Berlusconi non si sottrae a più di un siparietto anche con Alfano. Dopo averne evocato il nome, infatti, l'ex premier si rivolge al segretario del Pdl che è in prima fila e gli rifila una lezione di bon ton: «Ora ti insegno come si fa. Quando ti applaudono ti devi alzare in piedi e ringraziare». Poi la gag. Berlusconi si abbassa e si nasconde dietro il podio fino a sparire dalla vista: «Mi era venuta voglia di fare così. Nascondermi e dire Angelino ora tocca a te. Ma toccherà a te presto, molto presto». Infine il siparietto sul Polase. Quando una hostess sale sul palco portandogli un bicchiere d'acqua il Cavaliere s'interrompe e guarda l'ex ministro della Giustizia. «Ma che cos'è? Ah ho capito, è il Polase. Grazie segretario, mi commuovi».
Un Berlusconi, insomma, decisamente in buona forma e che spinge sull'acceleratore in vista degli ultimi diciassette giorni di campagna elettorale. Un Cavaliere che giura di crederci e snocciola sondaggi secondo cui il centrodestra starebbe ormai a un passo dalla rimonta. «Siamo arrivati a 1,7% in meno dalla coalizione del centrosinistra», dice spiegando che «il Pdl dal 14 è salito al 23,1%». Insomma, «prepariamoci a sorpassarli».
Un trend, quello del centrodestra, che è certamente in salita anche se pare che nei vertici di Palazzo Grazioli quel che un po' preoccupare sono alcune proiezioni sul Senato. A Palazzo Madama, infatti, il premio di maggioranza è regionale e vincere in zone molto popolose (e dunque con molti seggi senatoriali) può risultare decisivo. Lombardia e Campania su tutte, visto che in due valgono 78 senatori (quasi un quarto di tutto il Senato). Ed è proprio qui che i margini sarebbero ristrettissimi, al punto che un sondaggio Tecnè-SkyTg24 dà in Lombardia centrodestra e centrosinistra perfettamente pari al 37,1%, mentre in Campania la coalizione Pd-Sel sarebbe 30,0 cntro il 29,6 del centrodestra.
Il Cavaliere, però, resta ottimista. E ribadisce che in caso di vittoria nel primo Consiglio dei ministri sarà votato un provvedimento per detassare l'assunzione di nuovi collaboratori.
Una proposta che Berlusconi aveva già lanciato nei giorni scorsi ma che ieri è torna a spiegare all'interno di un pacchetto di misure strutturate per aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro. E sempre nel Consiglio dei ministri «aboliremo il finanziamento pubblico ai partiti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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