Pandemia e mascherine farlocche, Fdi chiama in causa la Procura

Il governo e il commissario Arcuri avrebbero saputo che erano farlocche, lo confermerebbe anche la deposizione di Canali (ex Dogane). Bignami: intervengano i pm

Pandemia e mascherine farlocche, Fdi chiama in causa la Procura
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«Il governo Conte sapeva delle mascherine farlocche e strapagate». Dopo le nuove audizioni nella commissione parlamentare sulla gestione della pandemia Covid, Fratelli d’Italia torna all’attacco dell’esecutivo Pd-M5s, di Giuseppe Conte e di Roberto Speranza. A parlare è stato Alessandro Canali, ex dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, allontanato dai vertici di allora, che avrebbe rivelato una circostanza decisiva nel chiarire la verità sui dispositivi acquistati in Cina dal commissario straordinario Domenico Arcuri (con compensi milionari per gli intermediari) ma privi di regolare certificazione. «Palazzo Chigi sarebbe stato informato da differenti fonti del rischio concreto che le mascherine importate in Italia fossero inidonee nonché pagate di più rispetto al prezzo medio praticato all’epoca», èil senso della deposizione del manager, che conferma quanto già dichiarato in commissione dall’ex funzionario delle Dogane Miguel Martina, whistleblower vittima conclamata di mobbing da parte degli ex vertici. «Nonostante circolassero alert su consegne di mascherine con certificazioni fasulle, il governo e la struttura commissariale, anziché aumentare i controlli, avrebbero chiesto di velocizzare gli sdoganamenti e abbattere i controlli come effettivamente avvenne dal primo luglio 2020, con l’ordine di sdoganamento automatico delle commesse di mascherine», sottolinea la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Covid. Una circostanza, questa, che era già emersa in altre ricostruzioni documentali raccolte anche dal Giornale durante la seconda fase della pandemia. «Si tratta di un approccio quantomeno spregiudicato, dal momento che le consegne erano destinate anche agli operatori negli ospedali e nelle Rsa», insiste la deputata meloniana. Tesi confermata anche dall’impennata di mortalità tra medici e infermieri durante la pandemia secondo i dati di Istat, ministero e Inps. «Fratelli d'Italia continuerà a far luce su questo, come su altri aspetti oscuri della gestione della pandemia di Covid, nonostante i tentativi ostruzionistici della sinistra».

La palla passa adesso alla Procura di Roma, chiamata in causa dal capogruppo Fdi alla Camera Galeazzo Bignami. «Nella prima fase della pandemia il governo Conte ha ricevuto importanti alert sul rischio dell'arrivo di mascherine con certificazioni false.

Segnalazioni cadute nel vuoto - sottolinea il parlamentare - e che oggi impongono un accertamento immediato da parte della Procura, anche alla luce delle recenti interpretazioni della Cassazione sul reato di epidemia colposa», che è possibile configurare anche in forma «omissiva», come inutilmente aveva provato a dire la Procura di Bergamo guidata al tempo da Antonio Chiappani al tribunale dei ministri di Brescia che invece ha archiviato le accuse su Conte e Speranza per la mancata Zona rossa tra Alzano e Nembro e sulla mancata applicazione del Piano pandemico. «Produrrremo i verbali dell’audizione odierna in Procura e ci attendiamo che si verifichino tutte le responsabilità», sottolinea Bignami.

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