Cronache

Papa Francesco in Sardegna incontra i disoccupati: "Dare lavoro per dare dignità"

Il pontefice in Sardegna incontra i disoccupati, i cassintegrati e i dipendenti in mobilità: "L'uomo è al centro del mondo. Non il denaro. Dare lavoro per dare dignità"

Papa Francesco in Sardegna incontra i disoccupati: "Dare lavoro per dare dignità"

Erano più di centomila le persone radunatesi nella zona di Largo Carlo Felice e via Roma, a Cagliari, per il primo incontro di Papa Francesco con il mondo del lavoro. In prima fila gli operai delle aziende sarde in crisi, dal Sulcis - una delle province più povere d’Italia - al Nuorese sino al Nord Sardegna. Con i caschetti bianchi i lavoratori di Alcoa e Eurallumina, con quelli gialli i minatori della Carbosulcis, mentre da Fiumesanto è arrivata una delegazione di lavoratori della centrale E.On che avevano già incontrato Bergoglio a Roma cinque mesi fa. Sono bastate poche parole del pontefice per far commuovere gli operai: "Dove non c’è lavoro manca la dignità". Una frase che ha raccolto gli applausi di tutti, mentre i volti di alcuni lavoratori vicini al palco si bagnavano di lacrime. Dalla folla si è alzato, forte, un grido "lavoro, lavoro".

A un certo punto il Papa ha improvvisato una preghiera incentrata sul lavoro: "Signore Dio guardaci, guarda questa città, questa isola, guarda le nostre famiglie; a te non è mancato il lavoro, hai fatto il falegname ed eri felice. Signore ci manca il lavoro, gli idoli vogliono rubarci la dignità, i sistemi ingiusti vogliono rubarci la speranza, Signore, non ci lasciare soli, aiutaci a aiutarci fra noi, che dimentichiamo un po' di egoismo e sentiamo nel cuore il noi, noi è un popolo che vuole andare avanti. Signore Gesù cui non mancò il lavoro dacci il lavoro e insegnaci a lottare per il lavoro, e benedici tutti noi".

"È facile dire non perdete la speranza, ebbene io vi dico: non lasciatevi rubare la speranza, che è come la brace sotto la cenere, aiutiamoci soffiando insieme, perché il fuoco venga". Papa Francesco si è rivolto con queste parole ai lavoratori delle aziende n crisi. "Questo - ha spiegato - non è ottimismo: la speranza lo sappiamo tutti, dobbiamo sostenerla tutti insieme, è una cosa nostra e vostra". "La mancanza di lavoro - ha sottolineato il Santo Padre - non è un problema della Sardegna, anche se è forte qui, ma è la conseguenza di una scelta mondiale, di un sistema economico che porta a questa tragedia, un sistema economico che ha al centro un idolo che si chiama denaro".

"Devo dirvi coraggio, ma anche sono cosciente che devo fare tutto perché questa parola coraggio non sia un bella parola di passaggio". Parlando a braccio ai lavoratori riuniti al porto di Cagliari, il Papa ha confidato loro il sentimento di frustrazione che egli stesso ha provato sentendo la disperazione che vivono i lavoratori delle aziende in crisi. "Questa mia presenza - ha detto - non sia soltanto quella di un impiegato cordiale, un impiegato della Chiesa che viene qui e vi dice coraggio. No - ha ripetuto Francesco - questo non lo voglio. Vorrei che questo coraggio - ha aggiunto - mi venisse da dentro, e mi spingesse a fare di tutto come pastore per contribuire a risolvere i vostri problemi".

Dopo la benedizione, papa Francesco ha concluso: "Grazie tante, e pregate per me".

Prima del pontefice avevano parlato un operario disoccupato dal 2009, un'imprenditrice di una cooperativa sociale e un rappresentante del mondo agropastorale.

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