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"Parole a titolo personale, valuterò". Rocca interviene sul caso De Angelis

Il presidente della Regione Lazio fa chiarezza dopo le polemiche per le parole di De Angelis sulla strage di Bologna: "Si è espresso da privato cittadino. Valuterò dopo averlo incontrato"

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Nel mezzo delle polemiche, un po' di ordine e di necessarie precisazioni. A seguito delle reazioni suscistate dalle parole dal giornalista Marcello De Angelis sulla strage di Bologna, il governatore della regiona Lazio Francesco Rocca è intervenuto in prima persona. Lo ha fatto attraverso una nota e con delle annotazioni di buon senso, facendo chiarezza sulla genesi e sui risvolti del caso. De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, "ha parlato a titolo personale, mosso da una storia familiare che lo ha segnato profondamente e nella quale ha perso affetti importanti", ha specificato Rocca. Parole destinate a ridimensionare certe polemiche di carattere politico prontamente alzate dalle opposizioni.

"Partiamo dal fatto che le sentenze si rispettano e, vista la mia professione di avvocato, non posso che ribadire questo. La stagione delle stragi in Italia, di cui Bologna è stato l'episodio più straziante, è ancora una ferita aperta per il nostro Paese", ha doverosamente premesso il presidente della Regione Lazio in quota centrodestra. E ancora: "La bomba del 2 agosto mirava a sovvertire l'ordine democratico e i valori costituzionali a noi tanto cari. Una pagina di storia dolorosa e segnata da presenze e ombre inquietanti". Al contempo, Rocca ha aggiunto che "il rispetto per le sentenze non esime dalla capacità e volontà di ricerca continua della verità, specialmente su una stagione torbida dove gli interessi di servizi segreti, apparati deviati e mafia si sono incontrati".

A innescare la bufera - lo ricordiamo - era stato un post con cui De Angelis aveva espresso un proprio parere destinato a far discutere. "So per certo che con la strage di Bologna non c'entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un'opinione: io lo so con assoluta certezza", aveva scritto il giornalista, che in un secondo momento aveva anche spiegato le ragioni di quella personale presa di posizione. A seguito del polverone sollevatosi (la stessa Elly Schlein aveva chiesto le dimissioni del responsabile della comunicazione istituzionale), il governatore Rocca ha cercato di ricondurre i fatti a un equilibrio di giudizio.

"Sono convinto che chi rappresenta le Istituzioni abbia il dovere di denunciare, in prima battuta, l'orrore per il gesto e rispettare il dolore per le vittime, esprimendo solidarietà ai familiari e condannando la violenza. Cosa che, come ogni anno anche in altre vesti, ho fatto sentitamente e non per circostanza", ha infatti dichiarato. Poi il passaggio da molti più atteso. Quello appunto sul giornalista finito nella bufera. "Marcello De Angelis ha parlato a titolo personale, mosso da una storia familiare che lo ha segnato profondamente e nella quale ha perso affetti importanti. Si è espresso sulla sua pagina Facebook da privato cittadino e non nella sua carica istituzionale che, per altro non è quella di portavoce come erroneamente riportato da numerosi giornali. La mia portavoce, infatti, è Carla Cace", ha sottolineato Francesco Rocca. E ancora: "Il dott. De Angelis è responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione: un ruolo tecnico per il quale è stato scelto vista la sua pluriennale esperienza professionale e che non ha nulla a che fare con l'indirizzo politico dell'Istituzione che mi onoro di rappresentare".

Infine, Rocca ha annunciato come intende muoversi: "Essendo il dialogo il faro del mio operato, valuterò con attenzione nei prossimi giorni il da farsi, solo dopo aver incontrato Marcello De Angelis".

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