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Il partigiano Vendola: "Larghe intese? Nel Cnl non c'erano i fascisti"

Il governatore della Puglia paragona Berlusconi al fascismo. E scoppia la polemica

Il partigiano Vendola: "Larghe intese? Nel Cnl non c'erano i fascisti"

Il Pdl? Come il fascismo. Nel giorno della Liberazione, a fare un parallelo quantomeno azzardato è Nichi Vendola. Ora che è dichiaratamente all'opposizione di un governo di larghe intese, il governatore della Puglia ha colto la palla al balzo per lanciare una frecciatina a Silvio Berlusconi e al centrodestra.

L'occasione gliela dà un giornalista che, intervistandolo al termine delle consultazioni con Enrico Letta, gli fa una domanda sul 25 aprile e sul Comitato di Liberazione Nazionale che ha favorito un governo "di larghe intese" nel dopoguerra. "Il Cln era un luogo in cui convivevano diversità straordinariamente lontane e per certi versi inconciliabili. Solo un soggetto non c’era: i fascisti", ha detto il leader di Sel. L'antifascismo, quindi, diventa nelle parole di Vendola simile all'antiberlusconismo, al punto che il governatore sottolinea: "Ecco, se avessimo dovuto ispirarci a quella esperienza erano altri gli alleati da cercare visto che il nostro tema è uscire dal ciclo del berlusconismo".

Immancabile la polemica. "Vendola è uno sfascista", ha tuonato la senatrice Simona Vicari (Pdl), "Mentre si richiama ad un’opposizione responsabile e non populista non esita a paragonare Berlusconi ed il Pdl ai fascisti del ’45. Il presidente Berlusconi è da sempre schierato a difesa dei valori della libertà e della democrazia, ed il sostegno crescente in questi anni da parte degli italiani lo pone come il leader delle istanze dei moderati. In questo difficile momento è necessario abbandonare i toni da campagna elettorale. Le parole di Vendola fanno parte di un estremismo che ha diviso il Paese e che dobbiamo lasciarci alle spalle. Se ne faccia una ragione". Protesta anche il Pdl di Bari, il vicepresidente della Provincia, Nuccio Altieri, non prenderà parte alle celebrazioni per il 25 aprile "per non sfilare al fianco del delegato del presidente Vendola".

"Non si può accettare, nè tollerare da un alto rappresentante delle istituzioni come il presidente della Regione un attacco tanto indegno quanto becero ad uno dei maggiori partiti politici italiani", ha detto Altieri.

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