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Il partito cambi nome: si chiami "Berlusconi"

Silvio Berlusconi non si può più candidare per la rabbiosa decisione dei giudici? E allora cambiamo nome al partito

Il partito cambi nome: si chiami "Berlusconi"

Silvio Berlusconi non si può più candidare per la rabbiosa decisione dei giudici? E allora cambiamo nome al partito. Da domani Forza Italia si chiami Berlusconi. Superiamo la questione del nome del candidato nel simbolo e facciamo in modo che il nome del «non candidabile» diventi «il» simbolo stesso del partito. Tanto è solo un fatto di forma, perché nessuna legge potrà mai strappargli il diritto di guidare Forza Italia oppure di fare politica e men che meno potrà intaccare la sua leadership naturale. Ma all'ennesimo assalto delle procure che vorrebbero cancellarne anche l'identità, si risponda trasformando quello stesso nome così odiato a sinistra in una sorta di «marchio registrato» così amato nel resto del Paese.

Un'operazione di oggettivazione di Berlusconi, trasfigurato da persona a simbolo, da leader politico ad emblema che supera la sua stessa individualità per diventare immagine ed espressione di milioni di moderati italiani. D'altra parte la vera bandiera che anima il simbolo di Forza Italia più che il tricolore è Berlusconi in persona. E quindi quale giudice o quale legge potrebbe impedire che il partito si chiami Berlusconi? Forse perché è condannato e non può candidarsi? E allora? Un condannato perde forse il diritto all'utilizzo del proprio nome?

Per noi, invece, questo nome è motivo di vanto e di orgoglio e ci piace a tal punto che lo vogliamo anche come simbolo del partito. È un problema per qualcuno? Per la sinistra rosicona forse. Ma per milioni di italiani Silvio Berlusconi è la vittima dell'ingiustizia politico-giudiziaria, provato dal martirio della più vergognosa campagna di odio e di persecuzione mai vista prima contro una singola persona, ma non certo abbattuto. Abbiamo innumerevoli esempi di eroi della libertà condannati dai regimi, ma esaltati dalla storia. Mentre oggi viviamo il paradosso crudele tra una parte della magistratura che da vent'anni lo vuole umiliato in croce e milioni di italiani che invece la croce continuano a metterla sul simbolo di Forza Italia. Ma è chiaro che nel cuore dei cittadini che votano il partito c'è la persona, la faccia, il modo di essere e di fare del Cavaliere. Anzi, gli elettori vorrebbero ritrovare almeno un briciolo delle sue stesse qualità anche nei singoli esponenti di Forza Italia, dall'Europarlamento fino agli ultimi consigli comunali.

Ma anche questa volta il tema del nome è stato anticipato dall'ennesima intuizione dello stesso Berlusconi. Non è un mistero per nessuno, infatti, la particolare passione e attenzione che sta mettendo nel progetto dei Club. E come si chiamano? Forza Silvio.

Appunto.

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