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Partono le primarie grilline: altro che democrazia, votano solo gli "oligarchi" a 5 Stelle

Da domani urne aperte per le primarie del M5S. Ma è un "giochetto" solo per gli iscritti: una sorta di "olicrazia" nelle mani di Grillo

Partono le primarie grilline: altro che democrazia, votano solo gli "oligarchi" a 5 Stelle

Non chiamatele "primarie". Già, Beppe Grillo ha coniato il termine "parlamentarie". Quattro giorni per scegliere i candidati del Movimento 5 Stelle che correranno alle politiche del 2013 per entrare alle Camere. Un esercito di 1.400 grillini parteciperanno, a partire da domani, alle elezioni on line indette dal comico genovese stilando in un post tutta una serie di regole che più che aprire al massimo la platea degli elettori, vanno a escludere dalla partecipazione "democratica" i non informatizzati.

Come deciso da Grillo all'indomani della schiacciante vittoria alle regionali in Sicilia, la platea dei candidati alle primarie è composta da militanti senza precedenti penali (per questo motivo, il comico è escluso) che si sono in precedenza presentati alle elezioni comunali o regionali per il Movimento 5 Stelle, ma che non sono in carica come sindaci o consiglieri e non hanno già fatto due mandati. Non solo. Può votare solo chi si è iscritto al movimento entro lo scorso 30 novembre e ha inviato, per tempo, i propri documenti di identità digitalizzati. Già nei giorni scorsi, il comico aveva invitato i propri soldati a presentarsi all'elettorato grillino compilando una pagina elettorale con le informazioni anagrafiche, il curriculum e una presentazione che può essere consultata prima delle votazioni. Rispettando ovviamente il kit del perfetto grillino: talk show vietati, stipendio netto e zero alleanze con altri partiti. D'altra parte, come spiega Grillo nel post pubblicato oggi, non si tratta di "primarie con leader (che brutta parola...) di cartapesta, ma 'parlamentarie' con cui si comporranno le liste elettorali di tutta Italia senza l’intermediazione dei partiti. Non ci saranno 'nominati' in Parlamento, ma cittadini che possono entrare come portavoce nella macchina dello Stato per renderla trasparente e democratica".

Ogni votante ha a sua disposizione tre preferenze da attribuire a candidati della sua circoscrizione elettorale, al cui elenco viene indirizzato al momento del voto che, a differenza dalle primarie del centrosinistra, non costerà nulla. Cercando di minimizzare qualsiasi polemica sull’organizzazione delle primarie, Grillo ha subito messo le mani avanti e ha fatto notare che il percorso per arrivare al voto on line è stato complesso: "Può essere che ci siano stati degli errori, che qualcuno per i motivi più diversi non sia riuscito a candidarsi o che si sia candidato senza averne i requisiti, in questo ultimo caso vi prego di segnalarlo". Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, un movimento sceglie i propri parlamentari on line senza alcun filtro. "Si sono candidati operai, casalinghe, professionisti, disoccupati, piccoli imprenditori, precari, impiegati statali, studenti", fa notare il comico bollando queste 1.400 persone come "la vera anima del Paese". Eppure, sarà proprio l'anima del Paese a non poter votare alle primarie di Grillo. In un Paese come l'Italia, dove il digital divide si fa ancora sentire, permettere solo il voto on line significa di fatto tagliare fuori dalla partecipazione un'imponente fetta di italiani. Non solo. Le primarie si terranno da domani a giovedì. Inizialmente le urne restavano"virtualmente" aperte dalle 10 alle 17. Una fascia oraria che, di fatto, escludeva i lavoratori che non hanno accesso a internet (o che non vogliono usare l'orario lavorativo e la connessione dell'azienda per finalità private).

Così, dopo una selva di critiche e di accuse, Grillo ha fatto sapere su Twitter che le votazioni martedì rimarranno aperte fino alle 21 e giovedì fino alle 20.

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