Pc esplosivi e lampade letali. Ecco lo shopping che uccide

In Usa Ikea ritira 4 milioni di lumi con cui i bimbi rischiavano di strangolarsi. Da noi lancia l'allarme. Non è un caso isolato: grandi marchi spesso costretti al dietrofront

Pc esplosivi e lampade letali. Ecco lo shopping che uccide

La «casa dolce casa», sembra diventato il luogo più insicuro dell'universo. Lampade letali, termoventilatori, piani cottura e lavatrici a rischio incendio, detersivi scadenti, dentifrici che provocano allergie. Anche nelle camerette dei bimbi succede a volte l'irreparabile. E una deliziosa lampada a forma di stella può trasformarsi in un'arma letale. Proprio ieri Ikea ha deciso di ritirare nel mondo almeno quattro milioni di lampade per bambini considerate dalla casa svedese a «rischio strangolamento». Un discorso diverso vale per il nostro Paese - avverte un comunicato di Ikea Italia - dove le famiglie sono solo state messe in allarme: levare dalla portata dei bambini le lampade in questione. Nessun ritiro da noi. I clienti sono invitati a ritirare gratuitamente un kit con le istruzioni di sicurezza e gli accessori per fissare il cavo alla parete. Sul sito americano il colosso dell'arredamento a basso costo ha pubblicato un avviso alle famiglie che hanno acquistato le tipiche lampade a muro per le camerette dei più piccoli, a porle immediatamente fuori dalla portata dei bambini, a restituirle o a ritirare i kit per il fissaggio e la messa in sicurezza. I lumi, a forma di stella blu, cuore rosso, luna gialla o fiore rosa, sono tutti dotati di un lungo cavo che, se posto vicino al lettino, può moltiplicare a dismisura i rischi. E purtroppo l'anno scorso un bimbo britannico di 17 mesi era morto strangolato dal cavo della lampada Smila e un altro bambino era stato salvato in extremis mentre già aveva stretto al collo il cavo elettrico della lampada Tassa.

In entrambi i casi, i fili delle lampade erano stati posti alla portata dei bambini e una bella dose di negligenza è da addebitare ai genitori poco attenti. Ma la responsabilità di chi crea questi prodotti c'è e non è la prima volta che Ikea fa retromarcia. Aveva ritirato le tazze in vetro Rund dopo la rottura di alcuni esemplari e il seggiolone Leopard perché poco sicuro. Del resto, la sicurezza dev'essere un must per una grande marca. Oltre alle ricadute giudiziarie in caso di responsabilità di un prodotto pericoloso, c'è il danno dell'immagine. Chiedere a Toyota, che negli ultimi quattro anni ha ritirato circa 16 milioni di vetture per difetti di fabbricazione. Il controllo interno si associa anche a quello esterno fatto dalle associazioni dei consumatori che fanno le pulci sulle merci in vendita. Per esempio, Altroconsumo aggiorna puntualmente l'elenco dei prodotti difettosi o pericolosi per la salute. E scopriamo che Candy aveva segnalato alcuni piani cottura che avrebbero potuto generare un principio di incendio in seguito al surriscaldamento. Mentre Bosch aveva diffuso un avviso di sicurezza per alcune lavastoviglie dotate di un componente a rischio incendi. Il rogo si può scatenare anche in soggiorno o in studio, provocato da un semplice pc. Sony, per esempio, ha richiamato alcuni modelli Vaio i cui componenti potevano provocare la combustione dell'involucro esterno. E che dire dei termoventilatori che Dyson ha ritirato perché il loro circuito elettrico ha generato una fiammata? Ogni angolo di un appartamento sembra essere diventato a rischio. In bagno, il dentifricio potrebbe contenere un ingrediente fortemente allergenizzante, il phytometadione.

E se ci si rilassa in camera con un cuscino caldo sotto la testa, fate attenzione che non sia di quelli tossici, rigorosamente fabbricati in Cina. Una lunga appendice possiamo farla sul cibo stipato nel nostro frigorifero. Dopo le mozzarelle blu, le polpettine di carne di cavallo, l'elenco si allunga con il roquefort contaminato da escherichia coli, la zuppa di legumi al botulino, l'acqua minerale che provoca malesseri, le caramelle Fini Boom zeppe di coloranti, il budino alla vaniglia all'acqua ossigenata, i filetti di alici con presenza di istamina. Anche la cassetta dei medicinali può essere una bomba a orologeria. Un farmaco per bimbi era stato contaminato da un antitumorale. I rilassanti muscolari che contengono tiocolchicoside potrebbero causare gravi danni.

I farmaci a base di diclofenac possono aumentare il rischio di infarto o ictus. Il principio attivo contro le allergie contenuto nei farmaci Pafinur e Rupafin può scatenare aritmie cardiache. Insomma, non c'è più luogo sicuro per la vecchia e dolce casa.

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