Il Pd fa fuori Renzi dai grandi elettori del Colle

Pd spaccato. Tra i grandi elettori per il Colle prevale Monaci. Ira di Renzi: "Bersani e Franceschini hanno voluto punirmi". Il leader del Pd: "Mai pensato di interferire"

Il Pd fa fuori Renzi dai grandi elettori del Colle

Qualcosa si è rotto nelle ultime 24 ore. Forse la sfuriata di Bersani nei confronti di Renzi ("Stia attento ai toni e venga a parlare in direzione") ha rappresentato un segnale da inviare in Toscana. Di sicuro c'è che il rottamatore è stato fatto fuori: non farà parte dei 58 delegati regionali che si uniranno ai parlamentari per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.

Non è bastato l'endorsement di un bersaniano doc quale è il governatore della Toscana, Enrico Rossi ("Non ho alcuna contrarietà al fatto che il sindaco possa essere votato dal consiglio regionale"), così come non è bastato l'ok incassato in consiglio da Psi e Idv.

Il gruppo Pd ieri si è spaccato: 12 voti per Monaci, 10 per Renzi. Che non sarà un grande elettore. Al posto del sindaco di Firenze in Transatlantico andrà Alberto Monaci, presidente dell'Assemblea regionale, montiano e fratello di Alfredo, presidente Mps immobiliare sfiorato dallo scandalo della banca senese. Una volta appreso il nome di Monaci, Renzi si è sfogato sul Corriere della Sera: "Monaci sappiamo tutti, qui in Toscana, chi è. Viene da ridere. Scelgono uno che ha fatto quello che ha fatto. Avessero deciso per una persona autorevole, per una donna... A Bersani e Franceschini dico: se vogliono ridurmi all'ordine per comprarmi, niente da fare. Non ce la fanno. La verità è che non mi sopportano".

Parole durissime. La spiegazione di quello che successo, almeno a sentire Renzi, è che "Bersani e Franceschini sono stati bravissimi. Hanno voluto darmi un segnale. Del genere: punirli per educarli. Ma tanto io il bravo non lo faccio. Non-lo-faccio. Hanno fatto un giochino da Prima Repubblica, con questa storia... E questo nome: Monaci. Peggio per loro, continueranno a perdere elettori". In serata rincara la dose: "Chiedete a Telecom, non ho fatto nessunissima telefonata e pregherei di credere che, con tutti i problemi che ci sono, l’ultimo problema è decidere dei 494 nostri grandi elettori chi sia l’uno o l’altro".

La risposta del segretario democratico non si è fatta attendere. "Nella sequela di quotidiane molestie mi vedo oggi attribuiti non so quali giochini tesi ad impedire la nomina di Renzi a grande elettore per la Regione Toscana. Smentisco dunque di aver deciso o anche solo suggerito, o anche solo pensato alcunché, a proposito di una scelta che riguarda ovviamente e unicamente il consiglio regionale della Toscana", ha fatto sapere Bersani in una nota.

Poi in serata

E il rottamatore ha contrattaccato: "Mi avevano detto vai avanti tranquillo ti votiamo, ma poi è arrivata qualche telefonata da Roma per fare il contrario. Mi
avrebbe fatto piacere rappresentare la mia Regione
". Influenze o meno, c'è da rilevare che a mollare Renzi siano stati anche i consiglieri regionali della Toscana a lui più vicini. Prima del voto alcuni di loro hanno fatto vedere la scheda per mostrare il voto a favore di Monaci. Comunque sia, il rottamatore ha sicuramente pagato le ultime dichiarazioni pubbliche contro il segretario democratico, l'ultima: "Io non avrò vinto le primarie, ma Bersani non ha vinto le elezioni".

Nel tardo pomeriggio, il segretario democratico è tornato sull'argomento e ha rincarato la dose: "Chiedete a Telecom..., non ho fatto nessunissima telefonata e pregherei di credere che, con tutti i problemi che ci sono, l’ultimo problema è decidere dei 494 nostri grandi elettori chi sia l’uno o l’altro". Intanto però, dopo la mancata elezione di Renzi, i suoi fedelissimi hanno alzato un polverone. "Non c’è niente di nuovo ma molti italiani si chiederanno il perché di questo no; Matteo è un leader nazionale, riconosciuto e amato, sarebbe stato naturale che fosse un grande elettore", ha affermato Graziano Delrio, presidente dell’Anci.

"Non aver nominato Matteo Renzi in Toscana per l’elezione del Presidente della Repubblica mi sembra una cretinata", è il tweet del presidente della Provincia di Pesaro Urbino, Matteo Ricci, che alle ultime primarie si schierò a favore di Bersani. "Il Pd della Toscana ha perso l’occasione, con la mancata indicazione di Renzi tra i grandi elettori, di essere sintonizzato con il proprio popolo. È stata fatta una scelta poco lungimirante che purtroppo privilegia la divisione e non l’unità, che guarda indietro e non avanti", ha affermato il senatore del Pd Andrea Marcucci.

La rottura tra Renzi e Bersani è totale. E si gioca anche sul futuro del paese.

Infatti il rottamatore è tornato a dire la sua sullo stallo politico-istituzionale attuale spiegando che "personalmente sono uno di quelli che sperano che si vada il prima possibile alle elezioni, perché il risultato non ha dato una maggioranza”.

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