Sfruttare il consenso e l'autorevolezza dei tecnici per farsi strada alle prossime elezioni politiche. Adularli, corteggiarli e, chi lo sa, magari imbarcarli nel prossimo governo. Sempre che il centrosinistra riesca nell'intento. Intanto, sembra questa l'ultima strategia del Partito Democratico. Una strategia mal celata da tempo e che si ripropone un giorno sì e l'altro pure. Perché se al momento dell'insediamento del governo Monti, il dubbio era quello che i componenti più che tecnici fossero politici pendenti a sinistra, ora la questione diventa un'altra. Si è passati al tentativo di reclutamento. L'ultimo caso riguarda quello di Corrado Passera.
Dopo le voci su un corteggiamento vicendevole tra lui e il partito di Bersani, alla festa del Pd a Reggio Emilia è arrivata una semiconferma. Il ministro dello Sviluppo economico infatti non ha escluso la possibilità di scendere in politica e, perché no, in un governo di centrosinistra dopo le elezioni del 2013. “Non me la sento di smentire Franco Marini, però quando quella decisione verrà presa, se verrà presa, lo dirò chiaramente, adesso devo fare al meglio il ministro dello Sviluppo per cercare di creare occupazione”, ha detto Passera dopo che l’ex presidente del Senato lo aveva invitato a partecipare a un prossimo esecutivo guidato dal Pd.
E dopo Marini, a cogliere la palla al balzo è stato il leader maximo Massimo D'Alema, il quale ha spiegato che “la politica italiana ha bisogno di persone che portino passione e competenza. Anche in passato noi abbiamo promosso persone come Carlo Azeglio Ciampi e Tommaso Padoa Schioppa, che hanno portato un contributo straordinario. Marini fa bene a rivolgersi a Passera e ad altri membri dell’attuale governo”.
Non è la prima volta che esponenti del Pd adulino o corteggino membri dell'esecutivo di Monti o che tentino di assegnare al governo un'identità di sinistra. Basti pensare a Walter Veltroni che, nel febbraio scorso, sentenziò che il governo Monti “fa cose di sinistra”, suscitando la reazione del responsabile economico Pd, Stefano Fassina.
E che dire del corteggiamento del Pd nei confronti del banchiere Profumo, considerato vicino all'ex premier Romano Prodi (nel 2005 l'ex ad di Unicredit si recò al seggio delle primarie dell'Unione che incoronarono il Professore candidato premier)?
Profumo è stato più volte osannato dal Pd di Bersani nonché considerato come probabile candidato della sinistra alle prossime elezioni. Lui si è più volte detto lusingato di questo corteggiamento, sostenuto anche dal detentore della tessera numero uno del Pd, Carlo De Benedetti.
E poi c'è l'attuale ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, che il Pd ha sempre corteggiato assiduamente per riproporlo nel prossimo governo. Senza dimenticare una sorta di infatuazione (condivisa anche dal Pdl) per il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, più volte proposta per la candidatura al Campidoglio. Infine, non si può non citare la “devozione” mostrata dal Pd nei confronti di Mario Monti. Dopo aver più volte fatto trapelare l'interesse per un Monti-bis, il leader democratico Bersani alla fine ha corretto il tiro, rifiutando l'appoggio a un secondo esecutivo montiano, ma confermando un certo interesse per il bocconiano: “Non arruolerò Monti, ma è una risorsa”. Insomma, l'operazione di arruolamento è cominciata. Bisognerà vedere chi risponderà alle avances.
In attesa che si sciolgano le riserve, Bersani potrebbe cominciare con un arruolamento sicuro: quello del sottosegretario allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti che il 21 giugno scorso non ebbe timore di confessarsi in una trasmissione radiofonica dicendo che “Sono stato iscritto al Partito Comunista Italiano, nel 1972. Poi sono passato al Pds, poi ai Ds e poi al Pd, a cui sono iscritto e che voto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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