Pensieri bestiali Per amici «pelosi»

Visto che la robusta terapia Monti ci consegna un Natale magro e sottile come un'acciuga, credo che ci sarà ben poco da stancarsi a fare shopping quest'anno. E allora scriviamo di cosa non regalare, ma questo indipendentemente da chi ci governi. Non regaliamo nessun tipo di animale durante la festività natalizie, a meno che non ci sia stata un'accurata pianificazione familiare nei mesi precedenti. Si tratti di un cane da 2000 euro o di una tartarughina d'acqua da 5 euro non ha nessuna importanza, anzi il vero pericolo sono proprio gli animali che si possono esporre in vetrina e costano una cantata, i criceti, le tartarughe d'acqua, i pesci e gli uccellini. Carini, colorati, simpatici, apparentemente non impegnativi, è un attimo crollare sotto l'insistente pressione di Carletto che batte i pugni contro la vetrata del negozio. Se c'è un'immagine triste che ricordo ad ogni natale, è quella di una visita a domicilio appena dopo la Befana. Mentre mi accingevo a visitare un cane l'occhio mi cadde sul davanzale della finestra dove, dentro un piatto con acqua semigelata, si muoveva lentissima una piccola Trachemis, la classica tartarughina con le guance gialle o rosse. Comprata per Natale, il bambino si era stancato dopo pochi giorni e il «giochino» stava morendo lentamente al gelo, assieme alle luminarie che si spegnevano di quartiere in quartiere. Sguazza ancora oggi felice nell'acquario riscaldato di un amico.
Se dunque, a Natale, non si devono mai regalare animali, non è invece per nulla proibito regalare qualcosa a loro, a patto di fare molta attenzione ai regali pericolosi. Ce ne sono parecchi in giro, specie sulla pletora di bancarelle che vendono prodotti importati da paesi dove i controlli sono quel che sono. Pochi anni fa un giocattolo apparentemente di plastica, ingoiato da un Dobermann, si è trasformato in vetro tagliente sotto l'azione dei succhi gastrici, con gravissimi danni per lo stomaco che è stato ampiamente resecato. Credo che la causa contro la ditta produttrice del «giocattolo» sia ancora in corso. Sui giochi per animali non è facile trovare le scritte che leggiamo su quelli per bambini («non adatto ai bambini con età inferiore…»), per cui occorre molto buon senso e magari un veloce consulto con il veterinario. Se il collare di Fido è un po' consunto, magari è ora di cambiarlo con una pettorina che non irrita la trachea, quando è in trazione. Questo vale soprattutto per le razze di piccola taglia che hanno una trachea molto delicata. E veniamo al cappottino, tanto ridicolizzato. Provate voi a uscire in queste notti in mutande canottiera. Non c'è bisogno di capi firmati (del tutto fuori luogo), ma basta un cappottino di lana, magari con un po' di acrilico a contenerne il prezzo, per evitare una polmonite ai cani a pelo raso che soffrono il freddo. E non c'è nulla di ridicolo in tutto ciò. Quanto ai gatti, lasciate perdere i topi meccanici. Ci cascano sì e no per un minuto, prima di andarsene regalmente schifati. Qualche scatola mezza chiusa, sparsa per casa con dentro un po' di crocchette, li renderà curiosi felici a costo pressoché zero.

Se poi avete pensioni d'oro e vitalizi (sì, insomma, se siete un parlamentare) ci sono quelle specie di casette fatte a cubi colorati, dove il gatto può salire a vedere il mondo dall'alto, oppure scaldotti in lana merinho con supporti preziosi da attaccare ai termosifoni. Se poi avete poco tempo e pochi soldi, un paio di scatolette sfiziose basteranno. I gatti non credono da secoli a Babbo Natale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica