Il più bel cucciolo d'Italia è norvegese

Il più bel cucciolo d'Italia è norvegese

Dakota è più bello di Marcello Mastroianni. Ma cosa significa questa storia? Oslo, dicembre 2013, qualche tempo prima di Natale. La capitale della Norvegia si sveglia normalmente un mattino, senza sapere che una mamma cagnolina di razza Akita Americano sta per dare alla luce Dakota. Tre mesi orsono Richard Hellman, americano che vive da trentacinque anni in Italia a Torre Beretti in provincia di Pavia, compie un viaggio fino in Norvegia per andare a prendersi il piccolo Dakota, che due giorni fa, 20 aprile, mattinata di Pasqua, vince a Rimini il trofeo «Pro Plan Cuccioli dell'anno». È lui il cucciolo più bello d'Italia, lui che unisce già nella sua piccola vita la storia di più nazioni: Italia, Norvegia e America, a dimostrare che grazie agli animali l'intera terra non ha confini, a significare che la bellezza di un cane va oltre qualsiasi concetto di divisione umana.
Per stabilire tale beltà i giudici provenienti da tutto il mondo avevano alcuni specifici criteri: la forma della testa, la struttura corporea, le caratteristiche del mantello e l'andatura del mini-Fido. E tutto questo si vede già in un batuffolo di pochi mesi? Sembra impossibile. Ci dica, ma qual è la migliore caratteristica del suo cane? «Il carattere - rivela Richard Hellman -. Dakota è dolce, socievole, gaio e per ora è soprattutto questo che fa di lui un “bello”. In un cucciolo di cinque mesi non si può giudicare il pelo, è ancora tutto batuffoloso, non è pelo è lanuggine. Spicca invece la sua struttura ossea ma soprotattutto la sua indole».
In realtà questo esemplare di Akita americano sul pedigree non si chiama Dakota, ma Estava Rain Life in the Fast Lane, un mome lungo come il verso di una poesia che in quelle parole povere che amano gli animali significa: rischiare la vita nella corsia di sorpasso. Un nome che è davvero un destino per Dakota, visto che nella «capitale» del turismo adriatico ha già vinto un premio sorpassando altri mille e cinquecento cuccioli di cento e quarantadue razze. E a confessarla tutta, in camera caritatis, Richard Hellman era certo di questa vittoria. Allevatore prima di Akita americani poi di Akita giapponesi, da anni Hellman ha abbandonato il mestiere di crescere razze. Ora ha un canile con una quarantina di Fido di pura razza ma anche trovatelli che salva dalla strada.
Sentendo la nostalgia di un Akita americano che non aveva più da dieci anni, all'inizio dell'anno decide di farsi un viaggio in Norvegia dove c'è uno dei più famosi allevamenti della razza e quando adocchia Dakota capisce subito di trovarsi di fronte a un possibile divo. Il cucciolo gioca con tutti i suoi amici del canile, ma soprattutto con Ricky e Bobo, quelli che insieme a lui scondinzalono di più per la casa. È l'unico però ad avere una cuccia, che è un cuscino grande, grande, in camera da letto di Richard. Cosa ha vinto Dakota? «Un viaggio a Crufts». Un altro viaggio, un'altra nazione, un altro possibile podio. Anche la bellezza è un impegno. Il trofeo «Pro Plan Cup Cuccioli dell'anno» prevede la partecipazione al concorso di Crufts, cittadina inglese dove si tiene la gara canina di bellezza più famosa d'Europa. Ma Richard e Dakota non sono spaventati: fare esposizioni da oggi in avanti per loro sarà una passeggiata.


Intanto il cucciolo fa il suo mestiere di cucciolo, dato che la sola grande passione di Estava Rain Life in the Fast Lane sono i peluches. Ma in tutto questa vicenda cosa c'entra Marcello Mastroianni? È il nome del cucciolo dell'Alaskan Malamute De Magician di Vincenzo Bomprade di Basilica Nova, in provincia di Bologna, arrivato secondo dopo Dakota!

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