Lo portano a scuola e sparisce «In classe non è mai arrivato»

Lo portano a scuola e sparisce «In classe non è mai arrivato»

MilanoHa finto di entrare a scuola poi con un scusa si è allontanato dalla sorella ed è sparito, ingoiato dalla città a soli 12 anni. E per i famigliari, madre, padre adottivo e quattro fratelli giovedì è iniziata una straziante attesa piena di paure. Anche perché il piccolo ha qualche ritardo mentale, per il quale è seguito dai servizio sociali e medici e potrebbe quindi facilmente cadere nelle mani di qualche malintenzionato.
Marius abita in un complesso di case popolari a Gratosoglio, quartiere semiperiferico nella zona sud di Milano. La mamma è una donna romena di 34 anni che oltre a lui ha avuto altri tre figli, tra i 7 e i 17 anni, da uomini diversi. Qualche tempo fa conosce un siciliano di 37 anni, a sua volta padre di un di una bimba, con cui nel 2004 si sposa, andando a vivere in un alloggio pubblico, assegnato regolarmente alla coppia, in via Costantino Baroni. La famiglia non naviga nell’oro, l’uomo non sempre lavora, tempo fa era occupato come carpentiere, ora fa il magazziniere in una ditta che commercializza profumi. Per questo sono seguiti dai servizi sociali ma anche sanitari perché tre ragazzi presentano disturbi cognitivi, Marius in forma più grave. In particolare gli accertamenti clinici effettuati dall’ospedale San Paolo verificano un ritardo dello sviluppo dell’emisfero sinistro del suo cervello.
Per questo l’altra mattina viene accompagnato dalla sorella più grande, insieme alla sorellina di sette anni, alle vicine scuola medie di via Arcadaia. Con un scusa «Vado ad spettare un compagno alla fermata dell’autobus» elude la sorveglianza della ragazza che quindi non può verificare se il fratellino entri o meno. Alle 16.30 la mamma va a riprenderlo, scoprendo come in realtà non fosse mai entrato in classe. I genitori cominciano a cercarlo, battono il quartiere, chiamano amici e parenti alla fine allertano il 113. Forniscono alcune foto e precisano che il figlio è uscito con addosso una maglietta rossa, pantaloncini con la mimetica militare, scarpe da ginnastica e uno zainetto nero con un’ immagine stampata di New York e la scritta Urban. Le volanti allargano la cerchia delle indagini ma il piccolo non si trova. Il giorno dopo la foto è su tutte le auto delle forze dell’ordine, nei bar, negli esercizi commerciali fino al «Fiordaliso», centro commerciale della vicina Rozzano, spesso frequentato dalla famiglia.
Tutti gli indizi portano comunque a pensare a un allontanamento volontario, preparato anche con una certa cura. Gli agenti del commissariato Scalo Romana diretti da Angelo De Simone, accertano infatti che mercoledì il ragazzino aveva detto agli insegnanti che non sarebbe venuto a scuola il giorno dopo perché la mamma lo doveva accompagnare a una visita medica. La sera invece un paio di fratelli avevano notato che si era servito con grande generosità di pane come volesse fare «provvista».

Lo scorso ottobre del resto si era già allontanato, una scomparsa durata poco perché la polizia lo individuò nel giro di qualche ora proprio a Rozzano. Ma questa volta al Fiordaliso non si è visto e l’attesa per i genitori, continua per la seconda notte.

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