Ci sta pensando e piuttosto seriamente. Al punto dall'aver chiesto più di un report sulla materia, così da valutare pro e contro. Gli appunti sono arrivati ad Arcore ieri e Berlusconi ha iniziato a studiarli con interesse. Tanto che al momento parrebbe davvero intenzionato a sottoscrivere i cinque referendum radicali sulla giustizia: responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, magistrati fuori ruolo, custodia cautelare ed ergastolo.
Una decisione finale non l'ha presa, certo. Anche perché è necessario ragionare sul tipo di coinvolgimento del Cavaliere e del Pdl nella battaglia che porta avanti Pannella da una vita. Per capirsi, una cosa è se Berlusconi si presenta a un banchetto radicale armato di penna e carta d'identità per firmare i quesiti e altra è se l'appoggio arriva semplice da big Pdl in ordine sparso. Peraltro, alcuni si sono già schierati, dalla Santanché a Cicchitto («Sono l'unica strada per riformare la giustizia con il concorso dei cittadini») passando per Capezzone («Vanno appoggiati senza indugio, i quesiti sulla giustizia ma anche l'iniziativa popolare di Guzzetta sul presidenzialismo»). Nel partito, insomma, qualcosa si muove. E chissà che il fatto che un tema tanto delicato metta insieme falchi e colombe non convinca davvero l'ex premier a scendere in campo in prima persona.
Già, perché è vero che la giustizia non è oggetto dell'azione di governo, ma nessuno può impedire a un partito di appoggiare una campagna referendaria. Una scelta che Berlusconi condivide nel merito e che potrebbe essere anche lungimirante da un punto di vista strategico. Che il Cavaliere sia fermamente convinto di essere vittima di un assalto giudiziario non è un mistero e quella referendaria potrebbe essere una risposta forte, anche dal punto di vista della tempistica che raggiunte le 500mila firme vedrebbe la Consulta pronunciarsi verso dicembre e il voto sui referendum in primavera. Quando si voterà per le Europee e, chissà, magari anche per le Politiche se il governo dovesse incontrare degli ostacoli. Insomma, sulla giustizia anche grazie ai referendum il Cavaliere potrebbe incentrare la campagna elettorale 2014. Senza contare che già da dopo l'estate il tema della giustizia e magari quello del presidenzialismo (anche se la materia è già oggetto dell'azione del governo e della trattativa Pd-Pdl) potrebbero affiancarsi a quelli economici e fiscali su cui il Cavaliere punta già da mesi.
E proprio a settembre, come già detto in questi giorni, slitta l'operazione Forza Italia 2.0. Berlusconi ha riconsiderato la tempistica per diverse ragioni. Perché sfoderare una semplice operazione nostalgia prima dell'estate sarebbe controproducente, mentre il rilancio deve essere accompagnato da un'offerta politica nuova.
Senza considerare che le prossime settimane saranno funestate dalle solite vicissitudini giudiziarie. Il 19 luglio è in programma non solo la sentenza di primo grado del Ruby bis ma anche il rinvio a giudizio per corruzione di senatori a Napoli. Ieri, invece, c'è stata l'udienza per la separazione da Veronica Lario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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