L'Italia è il Paese più vecchio d'Europa. E lo sarà sempre di più in futuro, con un numero crescente soprattutto di anziane. Anche l'aspettativa di vita è a vantaggio del genere femminile, ma il divario si sta riducendo a favore degli uomini. Per la terza e quarta età, inoltre, il benessere è essenzialmente legato alla famiglia, a cui sono affidate assistenza e cura. Un anziano su 4, però, vive da solo, con un trend in crescita. Ma questo non vuol dire necessariamente emarginazione. È la fotografia che emerge dal Libro Bianco 2012, «La salute dell'anziano e l'invecchiamento in buona salute: Stato di salute, opportunità e qualità dell'assistenza nelle regioni italiane», dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane dell'università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, presentato in Senato. Mentre le persone sole di 65 anni e oltre sono «molto o abbastanza soddisfatte» delle relazioni familiari, la percentuale di anziani in sovrappeso ed obese è in aumento ed è più diffusa tra le donne, mentre il sovrappeso lo è tra gli uomini. Mentre con l'avanzare dell'età diminuisce l'interesse per lo sport, ma cresce quello per l'attività fisica generale, come le passeggiate, praticata di più dagli uomini.
In generale, tra i 65-74 anni, si registra una riduzione della mortalità, nettamente più marcata per gli uomini rispetto alle donne. Una tendenza che va letta considerando i tassi di mortalità femminili, molto più bassi e pari a circa la metà di quelli maschili. A 75 anni ed oltre si invertono le tendenze.Poveri noi: siamo il Paese più vecchio d'Europa
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