Roma«Abbiamo finalmente scoperto in cosa consiste la famosa sobrietà bocconiana, svuotare le tasche a un intero Paese, incassando ogni mese 32 mila euro». Proprio mentre Mario Monti si esercita sullo scivoloso terreno fiscale, Dagospia gli fa le bucce. «Nei giorni lieti dell'insediamento Rigos Montis rinunciò ai compensi da premier e dal ministro dell'Economia. Bello sforzo, perchè incassa novemila euro al mese per gli anni da commissario europeo più lo stipendio da senatore a vita». Palazzo Chigi non commenta e non risponde. Sul sito della presidenza è riportata la dichiarazione dei redditi del Professore e di sua moglie, con gli emolumenti che gli versa Palazzo Madama, pari a 211.502 euro lordi l'anno. La rinuncia agli stipendi governativi ne fanno risparmiare trentamila allo Stato.
Ma a Monti, sostiene Dagospia, resta ancora l'indennità della Ue. «Per i molti anni (iniziò nel 1995) passati a Bruxelles - si legge - percepisce circa novemila euro mensili. A vita. Trattamenti, pensioni e indennità degli ex commissari sono fissati da Consiglio d'Europa, regolamento numero 422/67».
Nel caso di Monti poi, all'assegno di Bruxelles si sommano i ventimila euro del Senato e la pensione di professore universitario. Totale, 32 mila euro al mese.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.