Roma Il pre-conclave è al via, il conclave ancora no. L'arcivescovo Angelo Sodano, decano del collegio dei cardinali, ha fatto partire ieri mattina le lettere di convocazione per la prima congregazione generale, l'assemblea dei porporati che deve gestire la sede vacante e preparare l'elezione. I 208 membri del club più esclusivo del mondo si raduneranno nell'aula nuova del Sinodo lunedì mattina alle 9,30 e una seconda volta alle 17. Il calendario dei giorni successivi verrà deciso lunedì. È tuttavia da escludere, ha precisato il direttore della sala stampa vaticana, che già il 4 marzo venga fissato l'inizio del conclave.
«I cardinali devono iniziare a fare le loro riunioni - ha detto padre Federico Lombardi - e non è certo nella prima giornata che si prende simile decisione». Le congregazioni generali, cui partecipano anche i cardinali ultraottantenni che non entreranno in conclave, continueranno finché non saranno presenti tutti gli elettori: solo allora, scrive Sodano nella missiva, il sacro collegio deciderà la data dell'«extra omnes». Da ieri è chiusa al pubblico la Cappella Sistina, luogo del conclave.
Ma come ha passato Benedetto XVI le sue prime ore a Castelgandolfo? Padre Lombardi ha riferito di una telefonata avuta con il suo segretario personale, monsignor Georg Gänswein. L'altra sera, prima che gli alabardieri delle guardie svizzere sbarrassero il portone del Palazzo dei papi, Joseph Ratzinger ha cenato, poi ha guardato alcuni telegiornali con la famiglia pontificia. «Benedetto XVI ha molto apprezzato la partecipazione e la buona presentazione di questi momenti così intensi e emozionanti - ha riferito il portavoce vaticano -. Poi il papa ha fatto la sua solita passeggiatina all'interno del palazzo, nei saloni accanto al Salone degli Svizzeri, e si è ritirato per la preghiera e per il riposo». Don Georg, che aveva lasciato il Vaticano in lacrime, aveva la voce «molto distesa e cordiale», e ha detto a padre Lombardi di aver «dormito benissimo, sia il Santo Padre sia lui».
Ratzinger per ora non ha portato molte delle cose che teneva nell'appartamento al quarto piano del Palazzo apostolico: alcune registrazioni musicali, pezzi «che è solito ascoltare», e vari libri di teologia, spiritualità, storia, «gli argomenti che gli sono più famigliari». Tra di essi padre Lombardi ha citato la monumentale «Estetica teologica» in sette volumi di Hans Urs von Balthasar, teologo svizzero morto nel 1988 due giorni prima che Giovanni Paolo II gli imponesse la berretta cardinalizia. Con Romano Guardini, citato da Benedetto XVI nel discorso di commiato dai cardinali, von Balthasar è stato tra i massimi teologi del Novecento e tra i fondatori, assieme allo stesso Ratzinger, della rivista teologica «Communio».
Ieri la giornata del Papa ha seguito gli orari consueti, ma senza le udienze, le firme e gli impegni ufficiali che ora non lo assilleranno più: sveglia alle 6, la celebrazione della messa alle 7, poi la recita del breviario e le altre preghiere del mattino, dopo le 8 la colazione. La mattina è passata nella lettura di alcuni dei tanti messaggi che gli sono giunti in questi giorni. Nel pomeriggio Benedetto XVI ha fatto una passeggiata nei giardini di Castelgandolfo recitando il rosario. Preghiera, lettura, meditazione, nascondimento: il programma dell'«ultima tappa del pellegrinaggio su questa terra» è già avviato.
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