Alla fine la promessa elettorale arcobaleno della sindaca Silvia Salis prende forma. E lo fa con un nuovo incarico esterno da 156 mila euro complessivi. Il Comune di Genova ha infatti deciso di affidare a un consulente il compito di progettare e definire le politiche Lgbt, dopo che - come si legge nell’avviso pubblico - una precedente ricerca interna “non ha dato esito”. Risultato: si va fuori dagli uffici comunali, con l’obiettivo dichiarato di costituire al più presto una struttura permanente dedicata alla “tutela della comunità LGBTQIA+”.
Il provvedimento richiama la Strategia nazionale LGBT+ 2022-2025, elencando gli ambiti prioritari (dalla salute al lavoro, fino all’educazione) e ricordando che Genova ha già aderito alla rete Re.A.Dy, piattaforma nazionale degli enti locali impegnati nella lotta alle discriminazioni. Un quadro che l’amministrazione Salis interpreta come un mandato pieno: più diritti, più uffici, più progetti. Come riporta Genova24, l’assessora Tiziana Beghin ha ribadito l’ambizione della giunta: fare di Genova una “meta accogliente e sicura”, puntando addirittura a una certificazione internazionale per il turismo LGBTQIA+. Un obiettivo che, secondo l’esecutivo, richiederà professionalità “specifiche” e “qualificate”.
L’avviso chiarisce il ventaglio delle attività che saranno affidate al professionista incaricato: studi e analisi per rendere i servizi pubblici più “inclusivi”; predisposizione del regolamento per l’identità alias; supporto tecnico-legale su tutte le iniziative contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale, identità o espressione di genere; campagne di sensibilizzazione sul territorio; sviluppo di un filone turistico dedicato; attivazione di un tavolo permanente con associazioni e movimenti; programmi di formazione per personale e cittadini; riattivazione della rete Re.A.Dy in modalità “piena e operativa”. L’incarico partirà il 1º gennaio 2026, avrà durata triennale e prevede un compenso complessivo di 156 mila euro. Il bando resterà aperto fino alla fine di novembre.
La pubblicazione dell’avviso ha immediatamente acceso lo scontro politico. La capogruppo della Lega Paola Bordilli ha puntato il dito contro la scelta della giunta: “Ecco servita un’altra consulenza dalla giunta Salis. Loro, quelli che hanno sempre contestato le consulenze, ora ne fanno il pane quotidiano. La doppia morale della sinistra, eccola servita. Narrazione di buchi di bilancio e poi danno consulenze per 156.000 euro”. Per le opposizioni, dunque, non si tratta di inclusione, ma dell’ennesima spesa che pesa sulle casse comunali. Per la giunta, invece, è un investimento “strategico”. In attesa del consulente Lgbt, la polemica è già rovente…