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"Pugni e colpi alla testa. Pd? Non pervenuto". Parla il padre del 16enne pestato dai centri sociali

Picchiato da un "compagno" dei centri sociali, parla il padre: Emilio Giuliana, ex consigliere di An a Trento, ci racconta l'aggressione del figlio

"Pugni e colpi alla testa. Pd? Non pervenuto". Parla il padre del 16enne pestato dai centri sociali

Il rientro la domenica a casa, dopo la partita del Trento giocata nello stadio di casa lo scorso 5 marzo, e l’aggressione subita senza un apparente motivo. Questo è quanto accaduto al figlio di Emilio Giuliana, ex consigliere di An nel capoluogo trentino, picchiato su lungadige Apuleio. "Fascista di m…", "Skinhead di m…", "Ti ammazzo": questi gli epiteti rivolti al 16enne mentre subiva la furia dell’aggressore. Anche grazie alla prontezza di riflessi del ragazzo, che ha fotografato l’auto dell’assalitore, la Digos della questura di Trento, coordinata dalla procura, ha rintracciato il presunto autore del pestaggio, individuandolo in un 23enne "compagno" del centro sociale "Bruno". Abbiamo raggiunto telefonicamente l'ex consigliere di Trento.

Cosa è successo quel pomeriggio?

"Al termine della partita di calcio Trento Lecco, P. lascia mia moglie e i due fratelli per fare ritorno a casa. All’inizio di lungadige Marco Apuleio, via dove abitiamo, mio figlio è stato aggredito alle spalle. Un uomo di 23 anni attraversa il marciapiede, dove aveva parcheggiato la sua Lancia Phedra, per raggiungere il marciapiede opposto, percorso da mio figlio. L’aggressore ha raggiunto mio figlio alle spalle, lo ha preso dal collo, urlando 'Skinhead di merda', 'Trento anti fascista', 'Fascista di merda', 'Ti ammazzo', tempestandolo di colpi alla testa e facendolo stramazzare rovinosamente in terra. P. ha compiuto 16 anni da qualche mese, essendo nato a dicembre. Ci sono 7 anni di differenza rispetto al suo aggressore."

Perché il centro sociale Bruno parla di suo figlio come di un "provocatore" che avrebbe aggredito per primo?

"Un vecchio adagio popolare recita: "Peggio la pezza del buco". Infatti, il loro comunicato è un'ammissione di colpa. Comunque, la loro versione rispecchia ciò che distingue la galassia della sinistra dalla fine della guerra ad oggi, ossia l’arte della manipolazione dei fatti e del linguaggio, sono professionisti del pianto che paga. Sfortunatamente per loro, all’aggressione hanno assistito molte persone e uno di questi ha testimoniato in questura."

Ha ricevuto solidarietà da parte degli ambienti di sinistra di Trento?

"Spesse volte, al di là degli schieramenti politici, esistono persone di nobili principi, capaci di distinguersi dalla plebaglia ideologizzata, tra essi alcuni assessori comunali, ed il sindaco (a Trento la giunta comunale è di sinistra), oltre a dichiarazioni di condanna e solidarietà rilasciate e riportate da quotidiani locali, mi hanno contattato telefonicamente. Il Partito democratico non è pervenuto."

Crede possa essere realistico che il vero obiettivo fosse lei, come sostiene qualcuno?

"Ad oggi continuo a farmi domande, perché mio figlio non appartiene e non è riconducibile a nessun gruppo politico, neanche aggregazioni ludiche come quella dei tifosi. Contrariamente a quel che alcune testate giornalistiche hanno pubblicato, il giorno dell’aggressione P. non aveva nessun simbolo di riconoscimento calcistico, nessuna sciarpa al collo. P. è un ragazzo educato secondo una visione del mondo naturale tradizionale, è cattolico (no modernista), è fiero di essere italiano, ama la sua famiglia lontana dal modello Cesaroni! Non è da escludere che abbiano colpito lui per fare un torto al padre, cioè me."

Qualche anno fa le sono state rivolte pesanti minacce, di recente ci sono stati altri episodi sospetti?

"Sono anni che non ricevo minacce, l’ultima, una scritta sul muro del palazzo dove abito, è stata: 'Morte al clero e a Giuliana'. Ho iniziato ad interessarmi alla politica da ragazzino, più o meno a 14 anni, perché non mi convinceva ciò che insegnavano a scuola. Le lezioni le percepivo come un indottrinamento, lontane dall’istruzione. Molto presto, ho iniziato ad essere vittima di perquisizioni promosse dalle procure, attenzionato dalle frange organizzate di movimenti e partiti globalisti, con relative aggressioni e scontri. Non sono ipocrita, non mi sono mai tirato indietro."

Cosa ne pensa del clima che si sta sviluppando in Italia?

"Nulla di nuovo sotto il sole, ma la responsabilità non è da attribuire solo alla galassia della sinistra, ma soprattutto all’incapacità della 'destra' di rompere l’accerchiamento di menzogne storiche, culturali imperanti. Non solo la destra lascia in piedi il castello di bugie costruito dalla sinistra, ma vergognosamente le asseconda."

Stiamo davvero andando incontro a un remake degli anni Settanta secondo lei?

"A mio modesto avviso non esiste un remake. Dal giorno dell’armistizio a Cassibile ad oggi e per il futuro, la narrazione è e sarà sempre la stessa, cambiano solo gli attori. Dopo tutto, l’Italia è priva di sovranità, e il deep state la fa da padrone, il resto solo comparse ubbidienti, scodinzolanti prezzolati!"

Oggi come sta il ragazzo?

"Mi permetta, l’immodestia, buon sangue non

mente… Sta bene, ciò che ti ferisce ti fortifica, e lui ne è uscito fortificato. Amo P., amo i miei figli e mia moglie, siamo una bella ed invidiabile corazzata, e con l’aiuto di Dio andiamo avanti serenamente, senza paura."

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