È un fenomeno che capita un po' a tutti, e che si sintetizza così: ho questo, ma vorrei quell'altro. Da sempre chi ha i capelli lisci li vorrebbe ricci (o almeno mossi), chi ha la quarta di reggiseno vorrebbe il fondoschiena alla brasiliana, chi è figlio unico invidia l'amico che ha tre fratelli e sorelle, e viceversa. Ancora, chi vive in città spesso vorrebbe abitare in campagna (e il contrario): e a questo, come a tutto il resto, si può cercare di provvedere. Ci provano per esempio quelli che il Times ha battezzato rural-chic: un popolo di cittadini puri per estrazione sociale, professione, stile di vita, spesso anche per la loro celebrità; un popolo che non si rassegna al grigiore dei marciapiedi, ai balconi coperti di polveri sottili, alla spesa gigante al supermercato, all'uniforme in tailleur e tacco a spillo, o abito e cravatta.
I rural-chic spesso sono famosi e ricchi (qualche nome: Kate Moss, il principe Carlo, Liv Tyler, Sarah Jessica Parker) e sono campioni del «vorrei ma non posso»: cioè, vorrei vivere in campagna, ma non posso, perché in città ci sono l'estetista, il maestro di yoga, il ristorante bio, la scuola d'élite per i figli, le amicizie, i localini, le boutique. Così i rural-chic si adattano, anzi adattano la vita di città al loro ideale (molto personale) di campagna: coltivano un orto sul terrazzo o sul tetto; curano personalmente il giardino, se ne possiedono uno; comprano quasi esclusivamente biologico e rifuggono dai centri commerciali dove la spesa e i prodotti sono senz'anima (e troppo comodi, oltre che spesso meno costosi); se riescono, oltre a limoni, pomodori, insalata e fagioli «allevano» (o hanno in affitto) anche qualche gallina, per avere sempre uova fresche per i bambini. E poi non si comportano come gli altri, studiano la flora in città, osservano gli alberi mentre camminano, ammirano i fiori che spuntano fra le crepe dell'asfalto e alla base dei muretti come i limoni di Montale (già solo a ricordarseli si sentono subito un po' più colti, sopra la media dell'anonimità cittadina), regalano un sorriso all'insetto di turno con sguardo che oscilla fra quello del poeta e dell'entomologo. Insomma attraversano le strade cittadine con lo stesso spirito con cui Alexander von Humboldt girava per quelle del mondo, anche se poi non si mettono a fare gli scienziati: piuttosto si assumono la responsabilità di rendere le metropoli un luogo migliore grazie a dettagli apparentemente minimi, ma distintivi.
Per esempio l'abbigliamento. I rural-chic, specialmente femmine, come le star da Kate Moss in giù indossano gli stivaloni da giardino, i mitici Hunter, spesso non coperti di fango ma nuovi fiammanti e costosissimi; portano la mantellina impermeabile o il Barbour come signorotti della campagna inglese; in testa hanno berretti e perfino cappelloni piatti, in stile giardino. E poi i maschi hanno la barba folta, la borsa alla postina, e tutti, uomini e donne, eleggono la bicicletta a mezzo di locomozione preferito (in alternativa all'autista o, al limite, al taxi). Come sempre, ci vogliono i soldi per permettersi il lusso di fare i «rurbanizzati» (dal titolo di un libro di Alex Mitchell) e soprattutto ci vuole la città: perché in campagna, quella vera, tutti gli sfizi da rural-chic te li puoi scordare, ovviamente.
Altri accessori molto amati dai «rurbanizzati» sono la giacca impermeabile tipo Barbour o la mantella antipioggia e i cappelloni piatti. Per gli uomini è quasi obbligatoria la barba folta e, per tutti, il mezzo più amato è la bicicletta
Il/la rural-chic non frequenta i supermercati e compra quasi esclusivamente biologico (quando non coltiva o produce da sé). La borsa della spesa, poi, non è mai in plastica
Uno degli hobby preferiti dei rural-chic è il giardino, meglio ancora l'orto (sul terrazzo o sul tetto, o almeno sul balconcino) per frutta e verdura. Se possibile, hanno anche delle galline
È noto che il principe del Galles ami la natura. Si dice che conservi pezzi di lacci da scarpe
Elegante e raffinata nelle occasioni, per il quotidiano Liv Tyler preferisce uno stile casual
Un'altra nota star del cinema che aderisce allo stile «rurbanite» è Ewan McGregor
La prova che il «rural» sia di tendenza? Tra le sostenitrici c'è la fashionista Olivia Palermo
di Eleonora Barbieri
Uno dei segni distintivi del rural-chic è la passione per gli stivaloni, i famosi «Hunter» resi alla moda da
Tre volte il premio Oscar come miglior attore protagonista, indossa di rado giacca e papillon
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