Il dubbio sorge spontaneo, basta uscire di casa. Secondo l'ultimo, sondaggio Istat, Roma conterebbe due milioni e settecentomila abitanti. Possibile? Il censimento risale al 2001, quello nuovo esce nel 2013. Incredibile, ma vero. Parigi, Istanbul hanno tre-quattro volte gli abitanti di Roma eppure, in confronto, sembra di vivere in campagna. Benvenuti nel tritacarne degli invisibili che ogni giorno costruiscono case invisibili (soprattutto al fisco) e che prendono la visibilissima macchina. Una città che si estende ogni anno di più fuori dal grande raccordo anulare e, lo sapevate? ha un'estensione maggiore di New York (Ostia che è comune di Roma sta a 36 chilometri dalla capitale...). Alla fine scopri che il segreto sta nei temibili pendolari, quelli che hanno la residenza altrove, motivi fiscali, ma che comunque sono presenti: non si sa quanti siano, restano in città fino al venerdì pomeriggio e intasano. Anche per questo motivo le case, qui come a Milano, non sono scese di prezzo: c'è domanda e si specula. Due milioni e sette? I conti non tornano.
Stabilire con attendibile certezza quanti siano gli abitanti di questa benedetta città è dura, lavoro di pochi numeri e molto intuito. Eppure, nonostante la fuga dal centro storico sembra palese che la cifra dell'Istat sia da raddoppiare. Sul web furoreggia il dibattito: la leggenda metropolitana vuole che nei giorni feriali siano otto milioni le presenze, un ingestibile inferno, una scommessa nata persa per i sindaci prossimni venturi. Esagerato? Forse no. Detto questo, nulla di nuovo. Nessuno, sin dai tempi dell'antica Roma, è mai riuscito a capire bene quanti siano i romani in città. Anche perché dal centro a uno dei tanti quartieri periferici dove una volta si pascolavano le pecore e si coglieva il cicorione (Selva Nera) si devono percorrere sedici chilometri di ingorgo a cinque all'ora. La città continua ad allargarsi e a moltiplicare i presenti. Ma molti dei nuovi arrivati vengono dalla Romania e, presumibilmente, non hanno mai avuto a che fare col modulo Istat.
E poi c'è il rebus dell'area metropolitana, Aprilia compresa, che conta quattro milioni e duecentomila presenze, quasi tutti lavorano a Roma e si muovono in auto. «C'è poco da fare, questo è un irrisolvibile problema che riguarda tutte le grandi città europee e Roma non fa eccezione - ci spiega Giuseppe Sindoni, responsabile Istat dei servizi sul censimento della popolazione -. La realtà percepita è assai diversa dai dati ufficiali, misurare il numero delle persone è impossibile, la difficoltà è oggettiva. Sono stato recentemente a Lussemburgo che conta ottantamila abitanti, sono molti di più; Londra rimborsa i pendolari che non hanno i soldi per viverci, ma intanto ci lavorano e così via...». Insomma, anche da queste parti c'è uno scollamento tra il dato dei residenti e le persone presenti, una forbice appesantita dalla presenza del mezzo privato. Tra questi settecentomila anarchici scooteroni, record mondiale da condividere con Saigon e una seria minaccia per l'incolumità del pedone.
Ma torniamo a Roma. «Intanto - continua Sindoni- a quei due milioni e sette ufficiali vanno aggiunti altri centomila dai dati anagrafici, dunque arriviamo a sfiorare i tre milioni». Altri dati, quelli definitivi promettono all'Istat, arriveranno entro il 2013, probabilmente già in estate. «Sì, e lì si potrà avere un quadro più attendibile della situazione, tenendo comunque conto che se vediamo le statistiche anagrafiche la popolazione mensile è decrescente». Un rompicapo. «Pronostici non se ne possono fare - conclude - forse si può prevedere che quel quasi tre milioni cresca un po'». Vabbè. Chiuso il capitolo numeri che tanto non se ne esce, meglio giocare un po' con l'intuito in attesa del rilevamento 2013.
Allora, diciamo 3 milioni e mezzo di residenti ufficiali (ci allarghiamo), più circa un milione di pendolari (sicuro!), più quattro-cinquecentomila immigrati invisibili ma circolanti. Fanno 5 milioni tondi tondi. Eppure sembrano ancora pochini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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