Quei grillini immaginari tutti sul carro del vincitore

Dall'ex Dc Cirino Pomicino all'ex comunista Dario Fo, fino a Flavia Vento e Rocco Casalino

Quei grillini immaginari tutti sul carro del vincitore

Casaleggio lo guardi dagli amici, che dai nemici si guarda lui. E di amici, da quando ha vinto a Parma e fa le liste con un 20% nelle vele, quanti ne spuntano per Grillo&Co. Quelli che, dopo, avevano capito tutto prima, ma molto prima. Più micidiali dei talk show di regime, più temibili di Rigor Montis, Psiconano e Gargamella Bersani messi insieme, molto peggio loro, perché gli altri li mitragli sul blog col milione di follower, ma chi ti difende dall'imbarazzante endorsement del grillino immaginario?

L'ultimo folgorato sulla via di Beppe è Rocco Casalino, già protagonista del Grande fratello, poi opinionista palestrato. Su Youtube ha annunciato la sua discesa in campo in Lombardia per il M5S: «Penso di potere essere utile avendo molta facilità a parlare con la gente e nel convincerla eventualmente a passare dalla nostra parte». Si è iscritto da un anno al movimento, sostiene, «ma seguo Beppe Grillo da molto di più». Anche quando nelle trash tv litigava con Corona o Costantino Vitagliano (che poi specificherà: «Non l'ho picchiato»), dentro di lui segretamente puntava sulle rinnovabili, sul superamento della partitocrazia e sul rifiuto della tv, da vero grillino (immaginario) della prima ora. Come un'altra grillina non richiesta, Flavia Vento, che dopo un'infatuazione per la Margherita (in un comizio ormai cult propose «una legge più severa nei confronti degli animali» e altre amenità) e un tentativo nel 2005 col Nuovo Pli (27 voti, cani esclusi), ora ha le idee altrettanto chiare pro Grillo, «l'unico vero che dice le cose in faccia, ci vuole la rivoluzione francese!», scrive su Twitter dove ha 20mila follower («Beppe potremmo aiutarti noi 20mila!»). Anche lei, come Rocco Casalino, si vede bene come portavoce del M5S.

Il suo grillismo consiste nel fatto che non vuole mariti «ma un canile» e che ama molto l'ambiente, specie il mare. Sui social network esplode la sua ritrova passione politica: «A casa tutti i ladri», «E i registi che sono peggio dei politici!!! Ma andate tutti a fanculo come dice Beppe!», «E adesso mi arrabbio perché vanno in Parlamento donnette di strada e quando una parla con il cuore e l'anima la denigrano, siamo dittatura», «Beppegrillo ti ho difeso e hai ragione su tutto. Sono solo una ragazza che vuole dei cambiamenti in Italia, sei un mito». Grillo sappia che la Vento sta aspettando una risposta via Twitter o anche mail.

Grillino immaginario (e qui ce ne vuole parecchia) è persino il simbolo della Prima Repubblica, Paolo Cirino Pomicino. «Grillo? serve, serve moltissimo - ha spiegato l'ex ministro Dc alla Zanzara su Radio24, poche ore dopo il boom Cinque stelle alle amministrative - sta facendo una cosa giusta: manda nelle istituzioni i rappresentanti di un disagio. Senza Grillo sarebbe stato il terreno di cultura di movimenti anarchici. Lui li porta nelle istituzioni democratiche». Ha pure finanziato il M5S con una donazione di 50 euro. Non bisogna preoccuparsi di Grillo «ma del Palazzo», che «è pieno di ricattatili» avverte Pomicino, condannato per finanziamento illecito e corruzione, come si legge in un dossier su beppegrillo.it. Poi al Tg1 c'è l'ex berlusconiano e poi minzoliniano di ferro Leonardo Metalli. Da un po' si è scoperto irresistibilmente grillino e ha fondato il gruppo Cinque Stelle Rai. Altri sono i vip conquistati (in tempi sospetti) dal grillismo.

Da Dario Fo, già candidato sindaco di Rifondazione comunista («Il M5S è un fenomeno veramente impressionante»), a Mina, che benedice l'operazione pulizia di Grillo, per un'Italia giusta, contro corrotti ed evasori. Dalla sua casa di Lugano.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica