Il privilegio dei deputati in Flotilla, vandali in piazza e Gaza: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: lo sciopero, gli agenti feriti e Decaro

Il privilegio dei deputati in Flotilla, vandali in piazza e Gaza: quindi, oggi...
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- Va bene, grandi manifestazioni. Però posso dire una cosetta? Credo che Elly Schlein abbia un problema: questa gente che è scesa in piazza oggi, quei ragazzi in prima fila, le bandiere che ho visto sfilare, non sono elettori del Pd. Anzi. Spesso considerano i dem conniventi col nemico. Così, giusto per avvertirvi.

- Vergognoso video di Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, eurodeputato Pd, candidato alla guida della regione Puglia. È in piazza coi Pro Pal e batte le mani mentre questi intonano l’inno “Palestina Libera dal fiume al mare”. Il che, ovviamente, prevede la distruzione di Israele. Tutto bene, Elly?

- Diamo per scontato che le immagini diffuse dal ministero degli Esteri israeliano, in cui Tel Aviv denuncia di non aver trovato alcun aiuto umanitario all’interno di alcune delle barche della Flotilla, sia pura propaganda di guerra. Può darsi. 
Però ieri dicevamo che a guardare la missione della Global Sumud si poteva constatare che fosse fallita. E non tanto perché nessuna delle imbarcazioni è arrivata nella Striscia di Gaza, cosa ampiamente prevedibile, né perché alla fine della fiera i gazawi hanno oggi le stesse derrate alimentari di ieri. Ma perché è fallito lo scopo di accendere un faro sulla Striscia, faro che invece ha messo in luce solo la Flotilla stessa. O sulle proteste di piazza.
E se non credete al sottoscritto, il che si può anche capire, potreste almeno dar ascolto al cardinal Pizzaballa, non certo un filo-israeliano duro e puro. Ha detto ieri il patriarca che lui avrebbe evitato un confronto diretto tra Flotilla e Israele “soprattutto pensando alla gente di Gaza” perché la missione “non porta nulla alla gente di Gaza, non cambia la situazione”. 
La sentenza del cardinale è perentoria: Spero che si possa tornare a parlare meno della Flotilla e più di quello che accade” nella Striscia.

- Questa storia di cronaca è pazzesca. In pratica hanno beccato in Puglia un signorino a modo che il 10 settembre in Francia avrebbe sgozzato un disabile iracheno, cattolico, famoso per condividere la sua religione online e per aver criticato l’Islam. Era fuggito dall’Isis e s’è ritrovato l’Isis in Europa. Poraccio.

- Ma poi: perché tutti ‘sti terroristi, assassini e compagnia cantante, alla fine, cercano tutti rifugio in Italia?

- Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Quindi nessuno stupore per Benigni che guida senza cintura e col telefono in mano. Però, dico però, magari questo lo convincerà a farci un po’ meno lezioncine civiche sulla Carta più bella del mondo.

- Quindi fatemi capire. I parlamentari italiani che erano a bordo della Flotilla erano lì per dare una scorta istituzionale agli attivisti e adesso che sono tutti i carcere in Israele, e ci sarebbe più bisogno di loro, questi accettano il rimpatrio lampo e tornano al calduccio in Italia. Alla faccia della lotta ai privilegi.

- Per una volta ha ragione Matteo Renzi: “Le iniziative dell’associazionismo e delle Ong sono importanti. Ma chi fa politica non può limitarsi alla testimonianza, deve trovare soluzioni. Un parlamentare non è un attivista, fa un altro mestiere e purtroppo non sempre è chiara la differenza”.

- Le immagini degli scontri, dei sassi lanciati contro i poliziotti, gli agenti feriti, le devastazioni a Torino, gli aeroporti occupati, le tangenziali paralizzate, i pezzi di cemento sui binari eccetera eccetera

eccetera. Checché ne voglia dire Repubblica, non è che se certi eventi li nascondi dalla cronaca allora non sono successi. Questi non sono "scioperanti", non sono "manifestanti", sono vandali. E in alcuni casi criminali.

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