La coppia Bed & Breakfast, Bersani e Berlusconi, decide nelle segrete stanze il Presidente dell'inciucio escludendo di fatto ogni partecipazione popolare mentre il M5S avvia una consultazione pubblica e democratica attraverso i suoi iscritti. Chi tra i due ha "un deficit di democrazia interna"?Sono partite alle 10 le Quirinarie, le consultazioni online del M5S per scegliere il candidato al Quirinale. Fino alle 21 di oggi gli iscritti al MoVimento 5 Stelle entro il 31 dicembre (e solo loro) potranno proporre un nome. Martedì prossimo, poi, i grillini sceglieranno uno solo tra i primi 10 in "classifica", che sarà pubblicata sul blog di Grillo. Non è ancora chiaro se per questa seconda votazione potranno avere voce in capitolo anche gli elettori non "tesserati".
Eppure Beppe Grillo parla di "consultazione pubblica e democratica" mentre "la coppia Bed & Breakfast, Bersani e Berlusconi, decide nelle segrete stanze il Presidente dell'inciucio escludendo di fatto ogni partecipazione popolare. Chi tra i due ha un deficit di democrazia interna?. Insomma, anche stavolta i grillini non hanno intenzione di scendere a patti con gli altri partiti e di scegliere un candidato super partes che possa rappresentare tutte le forze politiche e quindi tutti gli italiani. Niente "inciuci", niente incontri segreti come quello tra Berlusconi e Bersani, ribadiscono sul sito. I grillini non vorrebbero nemmeno nomi come Romano Prodi, inizialmente circolato perché "non inviso" al comico genovese.
Chi sarà il candidato grillino? Tutto segreto per il momento, ma sono diversi i nomi che circolano in rete. Tra i papabili, i più quotati sono certamente Ferdinando Imposimato e Gino Strada. Entrambi godono di consenso all'interno della compagine parlamentare del M5S, ma potrebbero dover competere con altre personalità più graditi alla base grillina, come Milena Gabanelli, Dario Fo, Paolo Becchi, Loretta Napoleoni, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà e Salvatore Borsellino. E poi le immancabili toghe antiCav: Ilda Boccassini, Gian Carlo Caselli e Gherardo Colombo.
Probabilmente, però, come è già successo per l'elezione di Grasso a presidente del Senato, a un compromesso dovranno scendere quando si arriverà alla quarta votazione, quella per cui sarà sufficiente la maggioranza assoluta per eleggere il successore di Napolitano. A quel punto la rosa di nomi in lizza sarà ristretta e i grillini dovranno fare una scelta. Roberta Lombardi, vorrebbe che il M5S andasse avanti per la propria strada, fregandosene ancora una volta delle dinamiche parlamentari. "Dovremo continuare a votare il nostro nome", ha detto la capogruppo alla Camera, "Ma è una mia opinione, non ne abbiamo ancora discusso in assemblea". Opinione che trova concorde il deputato Alessandro Di Battista: "Voteremo e continueremo a votare il nome che avremo scelto. Ma nei dettagli ne discuteremo in assemblea".
E qualcuno, come Andrea Cecconi inizia a pensare che forse la trasparenza agli eccessi possa ostacolare una decisione: "Se si ripresentasse il caso-Grasso, dovremmo riconsultare la base e fare altri incontri tra noi. Magari senza streaming", ha detto il deputato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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