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Via il reato di clandestinità: Lega pronta al referendum

Passa anche alla Camera il disegno di legge sulle pene alternative al carcere. Il Carroccio e FdI insorgono, Forza Italia si spacca: solo in 14 votano "sì"

Via il reato di clandestinità: Lega pronta al referendum

Carcere come extrema ratio, domiciliari automatici per reati minori con pena fino a 3 anni. Si volta pagina ed entra nel codice la «pena detentiva non carceraria».
Diventa legge il ddl delega del governo sulle pene alternative al carcere e la messa in prova, con l'approvazione definitiva alla Camera. I 332 sì sono di Pd, Fi, Ncd, Sel, Sc, Pi-Udc e Cd, mentre i 104 no sono di M5S, Lega e Fdi. Ma il pacchetto contiene anche l'abrogazione del reato di clandestinità e nell'aula di Montecitorio scoppia la protesta del Carroccio.
Il leghista Massimiliano Fedriga occupa simbolicamente i banchi del governo, esponendo cartelli con le scritte «Vergogna, vergogna» e «Alfano, clandestinità è reato». Tocca al presidente di turno grillino Luigi Di Maio farli sequestrare ed espellere il deputato.
Ma per il partito di Matteo Salvini è solo l'inizio: contro questa «scelta sciagurata» annuncia che raccoglierà le firme per un referendum abrogativo.
Anche Forza Italia si spacca sul voto che introduce pene detentive non carcerarie e abroga il reato di clandestinità, inserendolo tra quelli depenalizzati: su 41 azzurri presenti al voto, 8 dicono no (da Maurizio Bianconi a Pietro Laffranco e Daniela Santanchè), 19 si astengono (compresi Raffaele Fitto e Mara Carfagna) e solo 14 sono i sì. «Il reato di ingresso clandestino è utile per la sicurezza dell'Italia», commenta il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.
La presidente di Fdi Giorgia Meloni accusa i cugini azzurri e promette barricate: «Con l'ok di partiti che senza pudore si dicono di centrodestra, Renzi abolisce il reato di clandestinità. Vergognatevi!».
Secondo la delega, i domiciliari diventeranno pena principale per tutte le contravvenzioni colpite da arresto e tutti i delitti con pena fino a 3 anni. Se invece la reclusione prevista è da 3 a 5 anni, il giudice deciderà in base alla gravità del reato e alla capacità di delinquere del condannato. Con la nuova legge è possibile la sospensione del procedimento con la messa alla prova per reati con pena pecuniaria o detentiva fino a 4 anni. Si tratta di un lavoro di pubblica utilità, anche per eliminare le conseguenze del reato.
Per il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, l'approvazione del provvedimento è «un'ottima notizia» e l'abolizione del reato di clandestinità «un passo in avanti verso quella politica strutturata dei flussi migratori che più volte abbiamo invocato».
Con le carceri che scoppiano e l'Europa che ci tiene nel mirino, minacciando sanzioni, per il Pd questa è una soluzione. «Vengono privilegiate effettività e funzione rieducativa - spiega la dem Anna Rossomando - oltre a un livello maggiore di tutela per i cittadini e le vittime dei reati.

Le pene alternative al carcere, dalla detenzione domiciliare ai percorsi dei lavori di pubblica utilità, alle sanzioni di tipo amministrativo incidono anche sulla recidiva, perché i percorsi di recupero previsti con la messa alla prova, evitano proprio il ripetersi di condotte di reato».

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