
"La vicenda Sallusti si è conclusa nel peggiore di modi possibile - scrive in una nota il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto -. Che un direttore di giornale venga arrestato nel bel mezzo di una riunione di redazione e condotto via come un criminale la dice lunga sulla necessità di riformare al più presto il sistema. Al direttore del Giornale, alla redazione tutta va la nostra solidarietà politica e personale".
"Che il direttore del Giornale venga arrestato come un criminale per un reato immaginario la dice lunga sullo stato della giustizia in Italia - afferma Licia Ronzulli, eurodeputata Pdl -. La Corte Europea dovrebbe intervenire per stigmatizzare e sanzionare la gravità dell’accaduto. A Sallusti va la mia solidarietà personale e politica per l’audacia e la capacità di non chinare mai la testa di fronte all’illogico e al sopruso".
Con un post su Twitter il governatore Roberto Formigoni esprime la propria vicinanza al direttore del Giornale: "Solidarietà a Sallusti e alla sua battaglia per la libertà di stampa".
"L’arresto del direttore Sallusti è la prova che siamo ormai al crepuscolo della democrazia", commenta il deputato del Pdl Alfonso Papa. "L’evasione dai domiciliari rappresenta un atto sacrosanto di disobbedienza civile da parte di un uomo coraggioso che si ribella alla follia dello Stato. Che una redazione sia trasformata simbolicamente in un luogo di inizio pena, è cosa che avviene soltanto nelle dittature. La responsabilità, ancora una volta, è della politica: si poteva evitare una tale degenerazione riformando una legge infame. Invece i partiti non si sono messi d’accordo e non hanno voluto evitare l’evitabile".
"Se una cosa del genere fosse accaduta al direttore de L’Unità in presenza di un governo Berlusconi - si chiede Daniele Capezzone - la sinistra avrebbe gridato al golpe, e avrebbe presentato l’Italia come una succursale delle peggiori dittature sudamericane di qualche decennio fa. Ma siccome tocca a un giornalista sgradito ad alcuni - conclude - allora la sinistra tace e si attorciglia nell’ipocrisia, mentre una parte del centrodestra - e ci desta almeno altrettanta amarezza - assiste allo spettacolo intimidito e quasi paralizzato".
"In un Paese civile non si dovrebbe poter essere sottoposti a una restrizione della libertà personale per un articolo che non si è mai scritto - dice Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato -. Chi non ha voluto che in Parlamento si giungesse infine a una possibile soluzione per ci• che è accaduto ad Alessandro Sallusti, e che mai sarebbe dovuto accadere, oggi di fronte a questa escalation porta la sua parte di responsabilità".
"Esprimo solidarietà a Sallusti - dice Giorgia Meloni - che con coraggio e determinazione sta affrontando una vicenda giudiziaria che mette in evidenza il clima fortemente ideologico che si respira nelle procure italiane, l’immobilità di una intera categoria professionale e le gravi contraddizioni della nostra giustizia, che punisce chi diffama ma lascia libero chi uccide perchè ubriaco al volante di un auto. La diffamazione - aggiunge la parlamentare - è un reato grave e deve essere condannato con fermezza sempre, anche quando a commetterlo sono testate considerate politicamente corrette. Inasprire le sanzioni amministrative e risarcimenti economici è giusto, così come prevedere l’obbligo di rettifiche e scuse pubbliche a caratteri cubitali, ma arrivare alla detenzione - conclude l’ex ministro - è roba da inquisizione medievale".
Contro Sallusti si sta mettendo in atto una "barbarie insensata", ha
detto la deputata Pdl Stefania Prestigiacomo: "Barbarie insensata e anti democratica che vorrebbe ledere la dignità della professione giornalistica. A Sallusti la mia solidarietà per la coerenza dimostrata".
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