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Il reddito grillino è un fallimento ma Conte lo difende: "I divanisti? Tutte balle"

Il leader pentastellato si dimentica degli sprechi causati dal reddito di cittadinanza e accusa Meloni: "Ci ha reso l'unico Paese in Europa senza misure di contrasto alla povertà"

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Nessun passo indietro. La demagogia politica del leader pentastellato, Giuseppe Conte, non conosce alcun limite. La difesa a oltranza del reddito di cittadinanza - bandierina ideologica per eccellenza del Movimento 5stelle – prova a sfondare il muro della realtà. Il fallimento della misura grillina, certificato per l’ennesima volta dai dati ufficiali dell’Inps, secondo Conte e soci è carta straccia. Incalzato da La Stampa, il leader dell’opposizione nostrana continua a difendere l’assegno giallo:“L’Italia – dice al quotidiano torinese – è l’unico Paese in Europa che non ha una misura universale di contrasto alla povertà”.

Conte difende l'assegno grillino

O meglio, “il governo – spiega il leader grillino – ha trasformato l’Italia nel primo e unico Paese in Europa” che non ha mantenuto una misura di contrasto alla povertà. Non una qualsiasi: ovviamente il reddito di cittadinanza della prima ora. La misura grillina che rappresenta, in un colpo solo, tutte le nefandezze politico-economiche del Movimento a cinque stelle: dall’assistenzialismo sfrenato in economia all’ideologia fallimentare nelle politiche del lavoro. Eppure il governo guidato da Giorgia Meloni, tanto criticato da Conte, non ha tagliato del tutto i sussidi per contrastare la povertà.

Secondo la logica grillina, l’assegno di inclusione pensato dall’esecutivo non basta: “Ha un’applicazione molto limitata – spiega Conte – Tagliare quasi due miliardi l’anno dalla lotta alla povertà significa non rendersi conto del momento di grave difficoltà che vive il Paese”. Non solo: “Significa – rincara la dose Conte – vanificare tutti gli sforzi fatti durante la fase più dura della pandemia”. “È preoccupato?”, chiede la giornalista all’ex premier.“Molto”, risponde il possibile nuovo leader della gauche nostrana. Che poi rilancia:Meloni ci ricasca: tra il 2008 e il 2012, quando era prima ministra dela Gioventù e poi sosteneva il governo Monti, le persone in povertà assoluta sono aumentate da 2,1 a 3,5 milioni”. Il motivo? Secondo Conte è presto detto: “È un difetto di visione alimentato da tante bugie e mistificazioni. Anche sui presunti ‘divanisti’ hanno raccontato un sacco di balle”.

Il fallimento del Rdc

Così preciso nell’attaccare sul piano personale il governo di centrodestra e, allo stesso tempo, così puntuale nel ribadire i successi dell’assegno giallo, Conte si dimentica di citare tutti gli sprechi dell’assistenzialismo in salsa grillina. A partire ovviamente dal fallimento del reddito di cittadinanza. L’analisi dell’Osservatorio dell’Inps sul reddito di cittadinanza sono altrettanto chiari: oltre 34,5 miliardi di euro spesi per “sconfiggere la povertà” in soli quattro anni (da aprile 2019 a dicembre 2023). Questo è quanto il reddito ha sottratto alle casse dello Stato.

Su questi dati gli elettori aspettano speranzosi una risposta netta dell'ex premier.

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