"Un saluto affettuoso da parte mia e spero anche da parte vostra a Pierluigi Bersani". Parte così la sfida del sindaco di Firenze Matteo Renzi ai vertici del Partito democratico. Una sfida che mira a "rottamare" i vertici di via del Nazareno attraverso le primarie per le politiche del 2013. Nel suo intervento a "Big Bang. Italia Obiettivo Comune", l’assemblea di mille amministratori locali in corso al Palazzo dei Congressi, Renzi è uscito allo scoperto: "Noi non usciremo dalla dinamica della vecchia politica, se non uscendo da qui e dicendo 'non candidiamo un io, ma candidiamo un noi'".
"Mi dispiace che tutte le volte che facciamo noi qualcosa le agende si complicano", ha fatto Renzi lanciando una stoccata ai vertici del Pd biasimandoli per aver organizzato, in concomitanza con il Big Bang, l’assemblea dei segretari dei circoli democratici. Dopo aver sconfitto l'establishment del partito trionfando nella corsa per Palazzo Vecchio, adesso Renzi punta alla leadership del Pd. "Se ci saranno primarie, se saranno aperte e libere e se uno di noi ci sarà, come credo, se avremo perso noi dal giorno dopo saremo al fianco di chi le avrà vinte", ha spiegato il sindaco di Firenze invitando Bersani e compagni a non dare per scontato le sorti della sfida. D'altra parte, Bersani dovrebbe essersi abituato a perdere le primarie. Da Milano a Genova, da Firenze a Palermo: la lista è davvero lunga. Per questo, anche a livello nazionale, l'esito potrebbe essere ben diverso dal previsto. "Caro D’Alema, caro Veltroni, cara Rosi, caro Franco Marini - ha continuato Renzi - avete fatto molto per il paese, ma adesso anche basta. Si può seguire l’Italia senza stare attaccati a una poltrona". Una posizione che non è affatti piaciuta a Bersani che non ha per niente fretta di indire le primarie e confrontarsi con il rottamatore. "Ho indicato il percorso - ha ribattuto il leader del Pd - ma ora davanti ci sono mesi, c’è tutto il tempo".
Alle accuse di una certa sinistra di piacere all'elettorato di centrodestra, Renzi ha replicato spiegando che "pescare" anche tra gli altri partiti è "l’unica condizione per non riperdere le elezioni". "Piacere all’altra parte politica - ha fatto notare -non è un delitto". Per il sindaco di Firenze, alla base c'è l'impegno a pescare in un elettorato deluso: "Come fa l’elettorato di Berlusconi, che era quello della rivoluzione liberale, a non essere deluso dopo questi anni e tutto quello che ha dovuto vedere?". Tuttavia, le posizione di Renzi sono guardate di traverso da Bersani e dagli ex Ds. Per questo, non mancano le minacce, gli sgambetti e i dossier. Da ultimo quello dell'Espresso che dava per certo un asse tra l'ex premier Silvio Berlusconi e il sindaco di Firenze.
Prima o poi, però, Bersani sarà costretto a fare i conti coi rottamatori. "Io credo che noi siamo maggioranza nel Pd, se non lo saremo, prenderemo atto - ha concluso Renzi - non io Matteo, ma noi amministratori. Non siamo extraterrestri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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