Da Taranto, dove si trova per una delle tappe del suo tour dell'Italia con il camper, Matteo Renzi ribadisce la sua linea: "Diciamo in faccia quello che vogliamo fare. Non siamo andati da Bersani a proporre accordi. Ci piace l’idea delle primarie come occasione in cui chi ha le idee le presenta, chi vince vince, chi perde dà una mano a chi ha vinto senza scappare, senza formare un altro partito". Il sindaco di Firenze smentisce così le voci sulla sua possibile uscita dal partito in caso di sconfitta.
Con una battuta il "rottamatore" fulmina D'Alema, che più di una volta lo ha criticato definendolo inadatto a governare il Paese: "D’Alema dice che se vinciamo noi finisce il centrosinistra? Assurdo. Caso mai potrebbe finire la sua carriera parlamentare". E prosegue: "Non è che la sua carriera parlamentare coincida necessariamente con il centrosinistra.
Bisognerebbe dire con forza che se vinciamo noi, cambia l’Italia perchè prendiamo sul serio alcune sfide, come quella del Mezzogiorno e le scelte strutturali che il paese deve fare".
Trovandosi a Taranto, la città dell'Ilva, Renzi non può esimersi dall'affrontare il delicato tema del rapporto tra industria e ambiente: "L’Italia ha voluto scientificamente non affrontare il tema del futuro. I problemi dell’impatto ambientale e della necessità di bonificare il territorio erano noti da almeno 30 anni, così come la necessità di coniugare ambiente e lavoro.
Il punto centrale - ha aggiunto - è che non soltanto sull’Ilva, ma più in generale, la classe dirigente del Paese ha immaginato di rimandare al domani tutti i problemi, facendo diventare il futuro una discarica, un luogo nel quale non preoccuparsi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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