Politica

Renzi: presto una mia proposta sulla legge elettorale. No al Porcellum e al Superporcellum

Il sindaco di Firenze risponde alle domande via Twitter: "In parlamento ci sono i numeri per evitare un ritorno al proporzionale. Ridurrei le prefetture rendendole regionali". "Io fantoccio di Berlusconi? Domanda idiota"

Torna a occuparsi di legge elettorale Matteo Renzi. Fa sapere che presenterà una sua proposta prima delle primarie dell’8 dicembre, data in cui si conoscerà il nuovo segretario del Pd. Il sindaco di Firenze lo dice durante un confronto con gli utenti di Twitter. Sarà una proposta basata sul principio del sindaco d’Italia, una legge che innanzitutto garantisca di sapere chi ha vinto ed eviti "inciuci", cioè accordi fatti dai partiti subito dopo le elezioni. Dice Renzi: "È Importante fare una proposta che abbia caratteristiche semplici: il primo elemento di semplicità è che si sappia chi ha vinto. Poi, chi ha vinto deve governare: non è che ci mettiamo insieme di nuovo, le larghe intese, l’inciucio. Inoltre, chi vince e governa deve avere cinque anni davanti, un minimo di arco temporale davanti". "La nostra proposta -prosegue - va sotto il nome di sindaco d’Italia, nome un po' riduttivo. La sintesi è una legge elettorale in cui si sa chi ha vinto. E credo sia più serio che chi deve rifare la legge elettorale non ci faccia passare dal "Porcellum" al "Superporcellum": una cosa seria - tuona Renzi - non una misera occasione per sfangare il giudizio della Corte costituzionale". A Claudio Petruccioli, che gli chiede su Twitter che succede se la Consulta ripristinerà un sistema proporzionale, Renzi risponde così: "Il Pd proporrà la sua legge elettorale e sono certo ci siano i numeri in Parlamento per evitare il proporzionale che oggi è legittimazione permanente della larghe intese".

Un altro capitolo a proposito di riforme: "Sono favorevole a ridurre le prefetture e renderle regionali, non ha senso che ci siano 110 prefetture in Italia. Non mi attirerà le simpatie dei prefetti". E sul federalismo osserva: "E' stato un grande progetto
che è stato tradito proprio dalla Lega". Quanto agli sprechi, che tutti dicono di voler combattere, Renzi osserva: "Sono a Roma e nelle regioni non nei piccoli comuni, se si mettono insieme maglio, ma non sono loro il problema".

Non è sempre diplomatico, Renzi, nelle sue risposte. Quando un utente gli chiede "eravate tutti uomini quando sei andato ad Arcore e quanto ti paga Silvio per essere il suo fantoccio nel Pd?", il sindaco di Firenze replica stizzito: "Rispondo anche alle domande idiote: ad Arcore sono andato mentre Berlusconi era premier e ho fatto accordo tra governo e città di Firenze. Fantoccio? Meglio non rispondere... Lo rifarei domattina. Se domani Letta mi invita a casa sua vado anche domattina, se il premier chiama vado. Da sindaco, naturalmente".

Fare il segretario e il sindaco contemporaneamente non significa fare due lavori "part-time", è giusto che il leader del partito stia in mezzo alla gente: "Il segretario di un partito - twitta Renzi - è da sempre un politico, fa sempre un altro lavoro. Per esempio il parlamentare o, come Vendola, il presidente della Regione, o come Alfano il ministro degli interni, il vicepremier. Ma perché, fare il parlamentare non è un lavoro? Preferisco essere un segretario che sta in mezzo alla gente, a inaugurare asili e case popolari". A chi gli chiede se andrà mai al consiglio comunale di Firenze replica: "Ci vado ogni volta che è necessario, per ora ci sono andato anche troppo. Anche il presidente del Consiglio non sta tutti i giorni in Parlamento".

Diventato famoso come il "rottamatore", il sindaco di Firenze spiega il senso della propria battaglia: "Cambiare è fondamentale ed è l’unica chance che abbiamo, i politici trombati ce li hanno tutti, sono ovunque ma l’importante è avere idee chiare". Renzi risponde così alle domande degli elettori sul fatto che tra i suoi sostenitori ci siano anche esponenti del vecchio gruppo dirigente Pd.

Renzi non accetta polemiche sulla moglie multata perché passava sulla corsia preferenziale. Risponde così ad un cittadino: "Mia moglie ha pagato la multa e ha chiesto scusa.

Si chiama infrazione del codice della strada, naturalmente lei si è scusata".

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