Renzi: "La Rai non è dei giornalisti, voglio ridarla ai cittadini"

Martedì scorso la lite in diretta con Floris. Oggi a un comizio del Pd il premier annuncia un giro di vite in Rai

Renzi: "La Rai non è dei giornalisti, voglio ridarla ai cittadini"

Matteo Renzi torna ad attaccare la Rai. E lo fa andando a colpire gli sprechi di viale Mazzini e quelle storture che vedono da sempre la politica andare a braccetto con la televisione pubblica. Nell'intento del premier non ci sarebbe dunque quello di rinominare l'organigramma di viale Mazzini, ma "ripulire l’azienda e restituirla ai cittadini che sono i legittimi titolari dell’informazione pubblica".

A pochi giorni dall'accesissimo battibecco con il conduttore di Ballarò, Giovanni Floris, sulla spending review, Renzi torna a criticare le spese di viale Mazzini per promettere un'inversione di rotta nella gestione della tv pubblica. "Ho litigato con un conduttore televisivo l’altra sera", ha raccontato il presidente del Consiglio che, durante un comizio del Pd a Pesaro, si è ben gurdato dal riferirsi a Floris per nome. "È molto bravo - ha incalzato - ma i sindacati della Rai il giorno dopo mi hanno detto che la Rai non si tocca. Ma la Rai non è dei sindacati e dei giornalisti, è dei cittadini". Da qui la promessa di un imminente giro di vite a viale Mazzini: "A nome del Pd dico che non vogliamo nominare i capiredattori, che non vogliamo mettere i nostri. Vogliamo prenderla, eliminare gli sprechi e restituirla ai cittadini che sono i legittimi titolari dell’informazione pubblica".

Da Perugia arriva a dargli man forte Massimo D'Alema.

"La mia opinione quando ero presidente del Consiglio è che la Rai andasse, in parte, privatizzata - ha commentato l'ex premier - penso che Renzi abbia posto un problema ovvio cioè di razionalizzare le spese, ridurre gli sprechi".

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