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"Riflessione sui principi costituzionali". Ecco la prima scuola intitolata a Sergio Ramelli

La decisione è stata della giunta comunale, che ha scelto lo studente ucciso da Avanguardia Operaia per l'intitolazione di una nuova scuola

"Riflessione sui principi costituzionali". Ecco la prima scuola intitolata a Sergio Ramelli
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A cinquant'anni dalla morte di Sergio Ramelli i tempi sono maturi per intitolargli una scuola. Ucciso a colpi di chiave inglese ad appena 19 anni da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia, l'unica colpa di Ramelli era quella di essere un giovane di destra che non ha avuto paura di esporre in un tema il proprio biasimo verso le Brigate Rosse aggiungendovi una nota di biasimo verso il mondo politico per il mancato cordoglio istituzionale di fronte alla morte di due militanti del Msi. In maniera non chiara, quel tema arrivò nelle mani dei collettivi di sinistra che lo esposero in bacheca pubblica tacciandolo di fascismo: erano gli anni del processo politico, dei docenti sotto pressione da parte dei collettivi rossi e del potere totale nelle dei gruppi giovanili "armati" dagli adulti.

"L’intitolazione della scuola a Sergio Ramelli intende offrire alle giovani generazioni un’occasione di riflessione sui principi costituzionali di libertà di pensiero, pluralismo democratico e convivenza civile, riaffermando che il confronto delle idee deve svolgersi sempre nel rispetto reciproco e nel ripudio di ogni forma di violenza", ha dichiarato la giunta comunale di Nardò nella sua delibera per l'intitolazione a Ramelli dell'istituto di nuova costruzione. La giunta cittadina è guidata dalla Lega e Pippi Mellone, sindaco di Nardò, ha spiegato che "Sergio Ramelli fu uno studente che visse negli anni Settanta, periodo della storia repubblicana segnato da una forte conflittualità ideologica e da una diffusa degenerazione del confronto politico in episodi di violenza".

Al momento non si segnalano proteste per l'intitolazione ma non è da escludersi che al termine di questo periodo festivo, quando la sinistra se ne renderà conto, salirà sulle barricate per contestare il gesto della giunta leghista.

Ed è altrettanto plausibile che i collettivi di sinistra odierni, nipoti di quelli che imperversavano nelle scuole negli anni Settanta e che stanno cercando di ricalcarne le orme, possano intervenire con scioperi per chiedere il cambio di nome per l'istituto. La giunta Mellone sembra comunque intenzionata a non cambiare idea e a non farsi sovrastare.

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