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Rimborsi elettorali, l'Idv rifiuta l'ultima tranche

Dopo la Lega Nord anche l'Idv rinuncerà alla terza tranche di rimborsi. Di Pietro: "Li daremo alla Fornero che può usarli per aiutare le fasce più deboli"

Rimborsi elettorali, l'Idv rifiuta l'ultima tranche

Come già la Lega Nord, anche l'Italia dei Valori non incasserà la terza tranche di rimborsi ai partiti. "Noi ritireremo la quota e la gireremo seduta stante con un assegno circolare a Elsa Fornero", fa spere il leader Antonio Di Pietro spiegando che il dicastero del Welfare è quello che "ha più necessità di venire incontro alle fasce sociali più deboli".

Di Pietro, ospite della trasmissione 24 Mattino su Radio 24, ha confermato la decisione di rinunciare ai circa 4 milioni che spettano all'Italia dei Valori come ultima tranche di rimborso elettorale. "Se non li ritirassimo verrebbero ridivisi tra gli altri partiti - ha spiegato l'ex pm di Mani Pulite - faremo un bell’assegno, poi chiederemo dove li mette e che cosa ci fa". Di Pietro ha, poi, colto l'occasione per sferrare un duro attacco al parlamento sul tema della corruzione. "Non è cambiato nulla rispetto al 1992 se non l’ingegnerizzazione del sistema - ha aggiunto Di Pietro - nel 1992 trovavamo la mazzetta nello sciacquone del cesso e nel pouf di casa Poggiolini. Oggi si fa la consulenza, si fa la nomina a Fincantieri come a Belsito, vengono utilizzati strumenti formalmente leciti per raggiungere fini illeciti". Ricordando che alle Camere siedono oltre 150 tra inquisiti e avvocati di inquisiti, Di pietro ha detto che "una volta nella guerra tra guardie e ladri, la guardia aveva possibilità di raggiungere il ladro e male che andava il ladro faceva il latitante, oggi il ladro, male che vada, fa il parlamentare".

Parlando della crisi economica che affligge il Pase, Di Pietro è tornato ad accusare il premier Mario Monti di avere sulla coscienza i suicidi delle persone che si tolgono la vita per disperazione: "Questo sistema sta portando alla disperazione migliaia di famiglie e di lavoratori e imprenditori".

Proprio per questo il leader dell'Idv ha duramente criticato la riforma del mercato del lavoro che in questi giorni è al vaglio del parlamento: "Soprattutto puntiamo al mantenimento fermo dell’articolo 18 che non c’azzecca assolutamente niente con la causa della situazione economica del Paese".

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