"Ha connotati razzisti". Il ministro Roccella smonta l'utero in affitto

Il ministro della Famiglia ribadisce il "no" alla maternità surrogata: "L'ovocita di una donna nera costa molto meno di una donna bianca. Bisogna partire dai diritti dei bambini"

 "Ha connotati razzisti". Il ministro Roccella smonta l'utero in affitto

Si parla dei bambini per cercare di portare la discussione sul piano umano e intenerire sull'argomento, ma in realtà dietro c'è l'ombra dell'utero in affitto che rappresenta il vero problema della questione. A tal proposito Eugenia Roccella è stata chiarissima e, nel ribadire il "no" alla maternità surrogata, ha parlato di un'altra questione: il fattore "razzismo" che dovrebbe far riflettere.

Il "no" di Roccella all'utero in affitto

Il ministro della Famiglia, intervistato a Zona bianca su Rete4, si è detto convinto del fatto che anche i genitori omosessuali possono svolgere il proprio ruolo in modo "ottimo". Ma il punto non è questo. Il tema riguarda "come è arrivato quel figlio lì, e quindi il fatto che due genitori dello stesso sesso devono ricorrere a certe pratiche, in particolare due uomini devono ricorrere all'utero in affitto". Già oggi rappresenta un reato, ma il centrodestra vuole un pugno ancora più duro perché altrimenti "si va all'estero dove si affitta l'utero di una donna povera, tornando poi in Italia e chiedendo la trascrizione automatica del bambino".

Roccella ha annotato che spesso, quando si ricorre alla maternità surrogata, si sceglie chi fornisce l'ovocita attraverso quella che ha definito una sorta di selezione della razza. Pertanto ha denunciato "connotazioni evidentemente razziste" alla luce anche dei costi dell'operazione: "L'ovocita di una donna nera costa molto meno di una donna bianca. Non si può trattare una donna come contenitore". A suo giudizio bisogna partire dal diritto del bambino "ad avere dei genitori, ad avere prima di tutto i suoi genitori".

La trascrizione dei figli di genitori gay

Il ministro ha replicato alle critiche della sinistra e ha respinto al mittente l'accusa sullo smantellamento dei diritti Lgbt. In queste settimane sta facendo discutere il tema relativo alla trascrizione e alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali. Su questo fronte Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha annunciato che intende fare la propria parte e quindi procederà alla trascrizione integrale dei certificati di nascita costituiti all'estero con due mamme.

Secondo Roccella "non è il sindaco" che può effettuare la trascrizione dei certificati di nascita costituiti all'estero.

Su questa direzione ha sottolineato l'importanza di una norma nazionale e ha citato l'indicazione della Corte di Cassazione. "Un sindaco che ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe rispettare la legge italiana. È una responsabilità che il sindaco si assume", ha concluso il ministro.

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