«Roma era informata», Cameron va al contrattacco

«Roma era informata», Cameron va al contrattacco

Londra«L’Italia sapeva, le polemiche non sono sincere». Londra non ci sta a passare da prepotente e risponde così alle accuse del governo italiano dopo il fallito blitz in Nigeria che è costato la vita ai due ostaggi rapiti nel maggio scorso da un commando locale di Al Qaida.
Dopo una giornata concitata il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond ha dichiarato che gli italiani erano stati avvertiti dagli stessi servizi segreti inglesi del tentativo di liberazione, «non appena si era deciso di entrare in azione». Nessun colpevole ritardo quindi, nessuna telefonata a cose ormai fatte come i colleghi romani vogliono far intendere. Alla richiesta di chiarimenti avanzata dallo stesso capo della Stato Giorgio Napolitano, Hammond risponde così: «Abbiamo deciso di intervenire dopo aver saputo che i due ostaggi stavano per essere trasferiti o uccisi - ha detto ai giornalisti -. Quello che è accaduto in seguito è molto triste ma del tutto spiegabile». Secondo il governo inglese la vicenda non ha lati oscuri. «Sebbene non avesse nessuno sul terreno - ha sottolineato Hammond , il governo italiano è stato tenuto costantemente informato di tutte le nostre mosse e anche in seguito quando abbiamo deciso di muoverci... Non credo che abbiano dato la loro approvazione in quel preciso istante - ha sottolineato ancora Hammond - ma sapevano quanto stava accadendo». Un portavoce di Downing Street ha fatto sapere che da parte del governo italiano non è giunta alcuna protesta ufficiale e di conseguenza la Gran Bretagna non presenterà scuse. Sulla dinamica dei fatti, comunque, permangono ancora molti dubbi. Fonti non ben identificate citate da alcune giornali sostengono che i due ostaggi sono rimasti uccisi nel corso della lunga sparatoria lasciando intendere che potrebbero essere stati accidentalmente colpiti anche da chi stava tentando di liberarli.
Il caso ha occupato le prime pagine di tutti i giornali inglesi, che hanno riportato anche i commenti più ostili provenienti dall’Italia, dando così credito alla protesta del governo di Roma. Alcuni opinionisti hanno poi fornito una spiegazione plausibile all’ipotesi che effettivamente l’Italia sia stata tenuta all’oscuro. «Non solo il nostro governo ha dovuto decidere in fretta - spiegava infatti ieri dalle colonne del Daily Telegraph il caporedattore degli Esteri David Blair - bisogna ancora ricordare che i due governi hanno differenti approcci in situazioni come queste. Quando gli inglesi affermano che non negozieranno e non pagheranno un riscatto, vogliono dire esattamente questo. Gli Italiani invece hanno una tendenza più pragmatica, tendono ad adattarsi alla situazione...».

Comprensibile quindi, secondo il giornalista, che il governo Cameron abbia volutamente tenuto segrete le sue ultime mosse soprattutto dopo che l’ostaggio inglese era stato minacciato di morte. «Naturalmente non ho prove per dire che ciò sia stato fatto - conclude il giornalista - ma sappiamo che gli Italiani non amano rischiare, quindi se è accaduto, ci sarà stata una ragione».

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