«Mamma scusa, ho perso tutti i risparmi al gioco». Era piccolo, sgualcito e bagnato il fogliettino infilato nella tasca dei pantaloni del diciannovenne di Barano d'Ischia, Mario Castaldi, che si è suicidato dopo aver dilapidato denaro di famiglia con il gioco d'azzardo on-line. Ha perso tutti i soldi che aveva su un conto postale giocando a poker on-line e su un sito di scommesse su internet. Poi la disperazione gli ha fatto fare la scelta estrema: ieri notte è salito sulla scogliera di Forio, e, vicino alla chiesa del Soccorso che sorge a picco sul mare, si è gettato dalla parete di scogli, 50 metri nel vuoto che non gli hanno lasciato scampo. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato all'alba da alcuni pescatori.
Lui ha chiuso con la dipendenza dal gioco in un modo assurdo e definitivo. E un'altra giovane vita è stata spezzata per colpa del gioco. L'ennesima. Forse è per questo che il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, si sente in dovere di intervenire, spiegare, proporre. «Bisogna dire basta a questa piaga - commenta - quello del gioco d'azzardo e del gioco online è problema di estrema gravità. A leggere le cifre si rimane impressionati dalle dimensioni del fenomeno, che coinvolge in maniera crescente giovani, adolescenti e famiglie». Bubbico spiega che il governo vuole fare qualcosa. Soprattutto per incidere sulle attività illecite.
«È un giro d'affari enorme - continua il viceministro dell'Interno - spesso preda della criminalità che utilizza le sale gioco principalmente per il riciclaggio di denaro sporco. Il risultato è un danno sociale incalcolabile, con molte famiglie rovinate e vite che finiscono in dramma. È una situazione inaccettabile, interverremo con urgenza sulla normativa e sulla prevenzione, per evitare altre tragedie».
Parole sacrosante che cozzano con una realtà in cui lo Stato non ha mai impedito in modo energico la diffusione della ludopatia. In Italia, infatti, il gioco d'azzardo è vietato ma se è lo Stato a controllarlo tutto sembra lecito. Così assistiamo ad un fiorire di lotterie, lotto e Supenalotto, Bingo e scommesse sportive, giochi online Gratta e vinci, per non parlare delle slot-machine che sono installate praticamente ovunque (anche nei bagni degli autogrill).
È un bombardamento totale a cui i più deboli non sanno rinunciare. Adesso bisogna arginare il fenomeno, porre delle limitazioni. Ci sono in ballo le vite di oltre un milione di giocatori, la metà giovanissimi.
Il fatturato legale del gioco è strabiliante: circa 80 miliardi l'anno. Il primato spetta alla Lombardia con 2miliardi e 586 mila di euro, seguita dalla Campania con un miliardo e 795 mila euro. E dal Nord parte una contromossa. Roberto Maroni ha già annunciato la presentazione di una proposta di legge sulla ludopatia e il gioco d'azzardo che ha visto un incremento del 13% rispetto all'anno scorso. Un'impennata dovuta alla crisi che illude i più deboli ad un improbabile riscatto sociale. Una categoria in cui rientra questa ultima vittima per cui si muove anche il Codacons che presenterà un esposto per chiedere l'avvio di indagini sulla morte del 19enne di Ischia e accertare eventuali responsabilità di terzi per istigazione al suicidio.
«Ormai il rischio di sviluppare forme di dipendenza dal gioco si è estesa anche ai più giovani, una dipendenza ancor più pericolosa perché si sviluppa dentro casa, giocando e perdendo soldi davanti ad un pc utilizzando internet - spiega il presidente Carlo Rienzi - Si tratta di una vera e propria emergenza sociale, che va contrastata adottando misure atte a difendere i giovani dalle ludopatie, ed impedire che si avvicinino al gioco d'azzardo».
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